La cantante Paola Arnesano e il fisarmonicista Vince Abbracciante presentano “Opera!”

La cantante Paola Arnesano e il fisarmonicista Vince Abbracciante presentano “Opera!”

11 Giugno 2022 0 Di Redazione

Prodotto da Dodicilune, distribuito in Italia e all’estero da IRD e nei migliori store on line da Believe, “Opera!” è il terzo progetto discografico del duo formato dalla cantante Paola Arnesano e dal fisarmonicista Vince Abbracciante. Se nei precedenti dischi i due artisti pugliesi avevano celebrato la musica popolare argentina (“Tango” – Four Records, 2012) e brasiliana (“MPB!” – Dodicilune, 2017), in “Opera!” concentrano la loro attenzione sul repertorio della grande tradizione operistica italiana.

“L’arte dell’arrangiamento, che è anche adattamento della partitura originale a diversi organici strumentali, dovrebbe appartenere a qualsiasi musicista perché aiuta la comprensione di sé stessi proiettandosi negli altri. E così accade in ‘Opera!’, nel quale la musica si vive ‘dal di dentro’ nell’intimità più sofferta e più oscura e supera quel confine tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo – sottolinea il pianista, giornalista e critico musicale Davide Ielmini nelle note di copertina. Il secondo, in questa collaborazione fascinosa tra la vocalist barese Paola Arnesano e il fisarmonicista ostunese Vince Abbracciante, riesce nell’impresa di contenere il primo senza alcuna simulazione artistica. Il microcosmo del duo, qui di stampo cameristico, è provvidenziale: perché esplora senza alcune paratie, interne od esterne, un mondo in continua evoluzione dove le sequenze accordali degli scritti originali, la grana compositiva e il forte contenuto emozionale assumono un grande valore intrinseco – prosegue Ielmini -.

“‘Ieri son salita tutta sola’, da Madama Butterfly, ne è uno fra gli esempi più compiuti: basta quella parola ‘salita’, alla quale corrisponde – come se fosse un incoraggiamento – l’ascesa dell’accordo, per convincersi di quanto la chiarezza vocale, in questo disco, sappia assumere anche i toni di una preghiera dolce e dolente nello stesso tempo. Delicata nel gestire respiro, pause e accentazioni tra teatro e recitazione. Cosa non semplice, soprattutto quando si decide di affrontare un repertorio nel quale ampie e sottili sono le gradazioni di colori e dinamiche. Da Gioachino Rossini in su il canto – in tutte le sue modulazioni, sfumature e sviluppi espressivi – ha definito gusti musicali nei quali Verdi, Cilea, Bellini, Donizetti, Puccini e Leoncavallo hanno giocato il ruolo di primattori attraverso opere nelle quali la sperimentazione, e il confronto con altre culture, hanno divelto antichi codici e vecchi pregiudizi” – continua l’autore delle note -. Ecco perché qui la tradizione va di pari passo con la provocazione: questo duo può occupare, con la stessa duttilità, tanto la platea di un teatro quanto la piazza di un concerto folk. Perché la voce, che sale e scende tra gli intervalli calibrando in pochi secondi forte e pianissimo, si sposta lateralmente tra le note trasformando le arie in canzoni. Ci sono frivolezza e tragicità, ironia e sconforto, ribellione ma anche la sconfinata seduzione della speranza (“Vesti la Giubba”). E c’è Abbracciante, che mette sullo stesso piano swing e verve danzante, saggezza popolare e ampia musicalità in veri e propri “caroselli”, dove tutto si ancora ad una perpetua stabilità”.

“Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso”, disse di lui Richard Galliano (Jazzman, 2005). Ostunese, classe 1983, Vince Abbracciante a otto anni intraprende gli studi musicali con il padre Franco. Diplomato in musica jazz al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida di Gianni Lenoci e laureato in fisarmonica classica con lode e menzione speciale al Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera con Gian Vito Tannoia, ha frequentato master class, seminari, corsi. Si è esibito in festival e jazz club in tutto il mondo suonando con numerosi musicisti (Juini Booth, John Medeski, Richard Galliano, Marc Ribot, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Peppe Servillo, Lucio Dalla, Ornella Vanoni, Heidi Vogel). Nel 2006 si avvicina anche alle tastiere vintage. Nel 2009 progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di ampliare la gamma sonora del suo strumento. Ha scritto colonne sonore per i film del regista Gianni Torres e ha pubblicato vari cd con The Bumps (trio completato da Davide Penta e Antonio Di Lorenzo) e con Paola Arnesano (Tango! – 2012 , MPB – 2017, Opera! – 2022). Dopo “Introducing”, nel quale è affiancato dal leggendario bassista newyorkese Juini Booth (2012, Bumps Records) ha pubblicato per l’etichetta Dodicilune i due cd “Sincretico” (2017) e “Terranima” feat. Gabriele Mirabassi (2019). Nella sua carriera ha conquistato numerosi premi nazionali e internazionali. Dal 2000 è testimonial delle fisarmoniche Borsini di Castelfidardo. Dal 2017 il calco della sua mano destra viene conservato presso il “Museo Internazionale delle Impronte dei Fisarmonicisti” di Recoaro Terme (VI). Nel 2021 (ex aequo con Simone Zanchini) e 2002 (grazie al cd “Santuario”, in coppia con Javier Girotto – Dodicilune 2021) ha vinto  l’Orpheus Award nella categoria jazz. Nel 2022 è uscito anche il libro/cd “Io che amo solo te. Le Voci di Genova”, produzione firmata da Dodicilune, Eskape e Coolclub, tratto dal concerto/spettacolo di Serena Spedicato (canto, voce recitante), Osvaldo Piliego (testi originali) con arrangiamenti firmati da Abbracciante affiancato da Nando Di Modugno (chitarra classica) e Giorgio Vendola (contrabbasso) e la regia di Riccardo Lanzarone.

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