“La forza della memoria”, un recital in scena al Teatro Cavallino Bianco di Galatina
30 Gennaio 2023Fin da bambina i miei genitori mi hanno insegnato che è insito in ogni essere umano un lato buono e compassionevole e che spettava ad ognuno di noi la scelta di farlo emergere o meno. Questa scelta avrebbe naturalmente influenzato la nostra vita ed i rapporti interpersonali con le persone che avevamo accanto. Credevo, a quel tempo, che era facile scegliere.
Per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto optare per il male?
Molto presto, però, mi accorsi e capii che non era scontato e banale l’insegnamento che i miei mi avevano donato. Da adolescente ricevetti in regalo il libro “Il diario di Anna Frank” e solo allora capii di quali atrocità erano capaci gli esseri umani per ottenere potere, denaro o anche solo per dimostrare la propria supremazia ideologica e politica.
Era la prima volta che sentivo parlare di “Olocausto” e di “Shoah“. Il 20 luglio del 2000 venne istituito con una legge in Italia “Il giorno della Memoria”.
Nel 2019 ebbi un incontro con una mia cara amica, Elisa Romano. Mi parlò di una sua idea, quella di mettere in scena un recital con parole e musiche, il cui scopo era quello di ricordare le atrocità, i soprusi, le vite violate della popolazione ebraica dal nazionalsocialismo. Nessuno avrebbe più dovuto dimenticare le identità interrotte degli ebrei nei campi di sterminio.
Nasce così ‘La forza della Memoria‘.
Uno spettacolo, realizzato da Giovani Realtà Aps, andato in scena per la prima volta nel gennaio 2020 e che verrà proposto oggi e domani al Teatro Cavallino Bianco, con il patrocinio del Comune di Galatina, agli alunni di alcune scuole galatinesi.
I personaggi del racconto sono di pura fantasia ma riescono con l’intensità delle loro storie a sensibilizzare giovani e adulti nella speranza che mai più si ripresentino vicende terribili ed ingiuste come quelle che si sono presentate durante quei tragici giorni.
La storia si svolge in un campo dì concentramento. Una donna racconta la sua storia e quella di alcuni personaggi che vivono nel buio di quei tragici giorni mantenendo però dentro i loro animi, oltraggiati dallo scherno e dalla violenza di quegli uomini abbietti e spregevoli, il sogno di essere salvati.
Si susseguono così la storia di Sarah (Federica Sciuscio – attrice), di una violinista (Valentina Marra – violino), di una coppia divisa da quel filo spinato messo lì a velare gli occhi con la fotografia del degrado e della miseria che divorava ogni cosa in quei luoghi tristi (Elisa Romano e Ettore Romano – cantanti), di Ariel e della sua bambola Abigail (Clara Nuzzo – attrice) e di un pianista (Emanuele Coluccia – piano).
Mentre scrivevo i testi ero pervasa da emozioni contrastanti: lo strazio e la sofferenza di cui erano intrisi mi hanno dilaniato il cuore ma la speranza che tutto questo aveva un senso più alto mi ha riempito l’anima.
La speranza che mai più possa ripresentarsi un martirio come quello vissuto da tanti fratelli in quei giorni tormentati mi ha dato tanta forza.
La regia del recital è di Elisa Romano che ringrazio con tutto il cuore per avermi dato la possibilità di dare alla luce questa partitura teatrale.
Viviana Indraccolo
“… le notti sono lunghe e tristi in questo luogo, sembrano non finire mai ma il mio cuore è stracolmo di speranza… Le nostre vite interrotte troveranno la strada per una nuova alba? O si perderanno tra i rovi oscuri che ci lacerano l’anima?…”
“…Piangete per il ricordo di noi… Non abbandonateci ancora…”