La giornalista Enrica Simonetti e lo spettacolo Veleno per il progetto “Matrie”
1 Dicembre 2024Questa sera alle Officine Cantelmo di Lecce con la presentazione del libro “Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” della giornalista Enrica Simonetti (Manni Editori) e lo spettacolo “Veleno” della Compagnia Tarantarte si concludono le attività di “Matrie”.
Attraverso i vari linguaggi della cultura e delle arti performative, il progetto dell’associazione culturale UASC, sostenuto dalla seconda edizione dell’avviso “Futura – La Puglia per la parità”, promosso dal Consiglio regionale della Puglia, ha provato a riflettere su un modello più inclusivo di società.
L’appuntamento finale prenderà il via alle 18:00 con la presentazione del libro “Le donne della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” della giornalista Enrica Simonetti, uscito per Manni Editori. Cosa hanno in comune otto donne che hanno sventolato la bandiera dei diritti umani? A prima vista, ma solo in apparenza, Eleanor Roosevelt, Hansa Jivraj Mehta, Lakshmi Menon, Minerva Bernardino, Begum Shaista Ikramullah, Bodil Begtrup, Marie-Hélène Lefaucheux ed Evdokia Uralova non si somigliano. Sono nate in luoghi diversi del mondo, anche lontani fra loro. Hanno estrazioni sociali differenti, vivono in contesti umani dissimili. Eppure, nel 1948, sono tutte lì, attorno ad un documento che ha cambiato la storia dell’umanità.
Alle 19:00 in scena lo spettacolo “Veleno” della Compagnia Tarantarte con regia e coreografia di Maristella Martella con Laura De Ronzo, Manuela Rorro, Giulia Piccinni e Adele Benlahouar. Cinque donne, cinque storie. Ognuna a narrare la propria versione di sé, tra le diverse possibili. Corpi di donne che si fronteggiano e che si sostengono, donne con braccia forti che possono colpire ma che sanno anche cullare, corpi che talvolta cadono ma che sempre si rialzano. Donne che sono prima di tutto umane, contraddittorie, autentiche, incastrate in uno spazio claustrofobico, sospese nel tempo dell’inquietudine. Donne ieratiche e seduttive, come sacerdotesse custodi di un culto misterico prima che misterioso, conducono lo spettatore alla sua iniziazione.
Il progetto Matrie ha ospitato anche l’anteprima dello spettacolo “Strange Fruit: la voce di Billie Holiday per i diritti civili”, nell’ambito del festival Conversazioni sul futuro, le presentazioni dei libri “Una cosa per la quale mi odierai” della cantautrice e scrittrice Erica Mou (Fandango) e “Movimenti terra – Earth movers” di Simona Cleopazzo (Collettiva edizioni | Prose minime), l’inedito concerto “Non si può più cantare niente?” con il cantautore Massimo Donno, la cantante Serena Spedicato e il giornalista Pierpaolo Lala, l’incontro “Spazi di inclusione: genere e rappresentanza nell’industria culturale e creativa”.