“… la mia anima su tela”: presentazione del catalogo di opere d’arte di Lidia Scandelibeni
23 Novembre 2024Il Circolo “Athena” e l’Università Popolare “Aldo Vallone presentano oggi, alle ore 18:30, nella sala conferenze “De Maria”, in Corte Taddeo, il catalogo di opere d’arte “… la mia anima su tela” di Lidia Scandelibeni.
Introdurranno l’evento i presidenti delle due associazioni, Clelia Antonica e Mario Graziuso, cui faranno seguito gli interventi di Antonio Antonaci, dei figli dell’artista, Mariarita e Francesco Mattana, e del critico d’arte e redattore della rivista Arte Trentina Massimo Galiotta, quest’ultimo in videoconferenza da Merano.
Riportiamo di seguito alcune frasi dall’introduzione critica di Massimo Galiotta al fine di consentire una prima conoscenza dell’artista di cui avremo modo nel corso dell’evento di approfondire il suo itinerario artistico e di apprezzare le sue opere d’arte.
“L’indole colta e la modestia che la contraddistinguono, sebbene appartenga ad una nota famiglia di professionisti, si coglie dallo pseudonimo che utilizza a margine dei suoi dipinti: Lisca. Un nome a sé che nasce dalla prima sillaba del nome e dalla prima del cognome fuse insieme, ma allo stesso tempo un sostantivo che identifica un elemento dell’apparato osseo dei pesci, una lisca, un’inezia, ma per contrapposizione anche un elemento senza il quale tutto l’asse longitudinale dello scheletro del natante crollerebbe: la pittrice sente di influire poco, se messa a confronto dei grandi artisti della storia dell’arte, ma nel profondo, nei momenti in cui è sola e riflette su se stessa e sulla sua produzione, sa che senza di lei e senza tutti gli artisti come lei, il mondo dell’arte sarebbe meno ricco, sarebbe monco, privo di un elemento fondamentale: quel semplice ossicino in grado di reggere l’intero sistema arte.
L’autrice
Lidia Scandelibeni (Bressanone, 1932), riceve la sua formazione culturale ed estetica a Siena, nel trentennio compreso tra il 1938 e il 1968, dove nel 1955 consegue la laurea in farmacia. Dunque è la Toscana, terra particolarmente ricca di testimonianze storiche e artistiche, a definire i canoni espressivi. Seppure inizi a dipingere in modo continuativo negli anni in cui vive a Galatina (dove si trasferì con il marito, il Prof. Pietro Mattana, noto ginecologo, primario e fondatore del reparto di Ginecologia e Ostetricia del nosocomio cittadino), l’influenza figurativa della pittrice si può ricercare nel triangolo immaginario disegnato dalle città di Siena, Firenze e Livorno. In altri termini da Pinturicchio, Michelangelo e Vasari, a Giovanni Fattori, i Macchiaioli e il Gruppo Labronico. In particolare sono determinanti per “Lisca” gli stimoli ricevuti nel periodo successivo alla seconda grande guerra.
Mario Graziuso