La performance art “Rosina e il suo chiacchierino” per “Insolita Comune”

La performance art “Rosina e il suo chiacchierino” per “Insolita Comune”

16 Agosto 2024 Off Di Redazione

Una rara occasione per scoprire la Nardò di una tradizione passata, una serata a tre per conoscere direttamente dalle mani di Rosina, l’antica arte della tessitura del pizzo “chiacchierino”. La performance art della Maestra del chiacchierino è accompagnata dagli scatti di Francesco Fausto Laneve, appassionato narratore per immagini del mondo di Rosina; introduce il tema il critico d’arte Paolo Marzano.

Con queste parole Fausto Laneve definisce la fotografia: “La fotografia è una continua ricerca, è racconto, è emozione. In una foto c’è la mente, ma soprattutto il cuore”.

Ed è il cuore che lega da anni Fausto a Rosina, donna di Nardò, abilissima nell’arte del chiacchierino, tradizionale tecnica di lavorazione in cotone del pizzo molto fine e delicata.

Ecco cosa farà Rosina la sera del 20 agosto, mentre racconterà la sua arte e mostrerà le sue creazioni. La tecnica che non a caso in Inghilterra è definita tatting, che significa, similmente all’italiano, parlare sottovoce fittamente.

La serata sarà introdotta dal critico d’arte Paolo Marzano, ha già collaborato in passato con Laneve, che per l’occasione esporrà circa 20 scatti di Rosina intenta nella propria casa, a realizzare manufatti in chiacchierino. Preziose immagini che raccontano dettagli, arte, cuore, vita vera, le donne e una Nardò che sopravvive in attività e scorci da ricercare e valorizzare.

Così Fausto Laneve racconta la serata: “Questa mostra fotografica celebra una donna straordinaria, la signora Rosina. Questo lavoro, non è soltanto fotografico, ma anche profondamente umano. Ho conosciuto Rosina nel 2015 e, fin da subito, sono rimasto colpito dalla sua maestria nell’arte del chiacchierino, un antico lavoro artigianale che richiede una pazienza e una dedizione uniche. Questa tecnica, fatta di nodi e fili, è una metafora della vita stessa, dove ogni gesto, ogni movimento, contribuisce a creare qualcosa di duraturo e bello. Nel 2016, ho avuto l’opportunità di entrare nella sua casa e di documentare, attraverso il mio obiettivo, la magia che si nasconde dietro ogni sua creazione. Non si tratta solo di documentare un lavoro manuale, ma di raccontare una storia: la storia di una vita, quella di Rosina, che ha trovato nel chiacchierino non solo una forma d’espressione, ma anche un modo per mantenere viva una tradizione che rischia di andare perduta. Nelle immagini, ho cercato di catturare non solo l’abilità tecnica di Rosina, ma anche la sua anima. I ritratti che esporrò vogliono mostrarvi il suo volto, segnato dagli anni ma illuminato dalla passione. Le foto delle sue mani, forti e delicate allo stesso tempo, raccontano di anni di esperienza e di una connessione profonda con ciò che crea. I dettagli della sua casa, invece, sono uno sguardo intimo sul mondo che la circonda, un mondo fatto di piccoli oggetti, di memoria e di calore. Questa mostra è un tributo a Rosina, alla sua arte e alla sua vita. È un invito a riflettere sull’importanza di preservare le tradizioni e a riconoscere il valore delle persone che, con la loro dedizione, le mantengono vive. Rosina, con la sua semplicità e la sua forza, è un esempio di come l’arte possa nascere anche nelle situazioni più quotidiane e trasformare ogni gesto in un’opera d’arte”.

Cosa è il chiacchierino: con questa tecnica che può utilizzare sia l’ago che il trapezio, si realizzano pizzi fatti di nodi, archetti e pippiolini, per coperte e lenzuoli, colletti e tramezzi per camice e vestiti oltre a stupende tovaglie e corsie, sempre con il cotone molto sottile in bianco o ecrù.

 

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