L’agricoltura pugliese contribuisce al PIL in misura percentuale doppia rispetto alle altre regioni
18 Giugno 2023Con la guerra in Ucraina che ha quintuplicato i costi di produzione e il clima pazzo che ha tolto liquidità alle aziende e dimezzato la produzione, l’agricoltura ha perso nel 2022 il 21% della produzione e ha visto la riduzione del valore aggiunto, ma ha comunque raggiunto oltre 3 miliardi di euro di produzione lorda vendibile grazie agli sforzi delle imprese agricole, contribuendo alla formazione del PIL regionale in misura percentuale doppia rispetto alle altre regioni d’Italia, con le assunzioni di manodopera agricola pari ad un terzo di quelle effettuate a livello nazionale.
“A pesare sul settore è stato l’aumento nel 2022 del costo dei fertilizzanti, che in un anno è più che raddoppiato – spiega la Coldiretti regionale –. In particolare l’urea è balzata a 1.100 euro a tonnellata contro i 540 euro a tonnellata dell’anno precedente, mentre il perfosfato è passato da 185 ai 470 euro/tonnellata e i concimi a contenuto di potassio sono schizzati da 455 a 1005 euro/tonnellata. I prezzi dei fertilizzanti sono aumentati dopo le sanzioni contro le aziende bielorusse che producono potassio e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che ha gettato nel caos una grossa fetta delle forniture globali. Si stima che Russia e Bielorussia costituiscano circa il 40% della produzione globale di potassio mentre la Russia produce circa il 20% dell’azoto mondiale. Le difficoltà economiche – sottolinea la Coldiretti Puglia – hanno portato a ridurre l’acquisto di mezzi tecnici indispensabili per le coltivazioni già duramente colpite dal clima anomalo. Un calo negli acquisti del 14% si è registrato anche per le mietitrebbiatrici, mentre le trattrici con pianale di carico ha perso il 21,5% e i rimorchi il 9,5% secondo Federunacoma. Uno tsunami si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che stanno mettendo in crisi i bilanci. Nelle campagne si sono registrati nel 2022 aumenti dei costi dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, con la produzione agricola e quella alimentare che in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali, secondo l’analisi della Coldiretti Puglia sulla base dei dati Enea. In difficoltà è stata però l’intera filiera che si è trovata a fronteggiare aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi come il vetro, che costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma è stato registrato anche un incremento del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. Al contempo gli eventi climatici estremi hanno falcidiato tutte le produzioni, con la siccità che ha ridotto allo stremo le campagne in Puglia, facendo perdere in media 1/3 delle produzioni – denuncia Coldiretti Puglia – da oltre il 50% delle olive al 35% della frutta e della verdura, del grano, delle foraggere per l’alimentazione del bestiame, del miele, del pomodoro, con gravi danni anche sugli allevamenti di cozze e ostriche e una riduzione della produzione di latte nelle stalle. Gli effetti della tropicalizzazione del clima e degli eventi catastrofali sarebbero stati anche più ingenti se nei campi non fosse partita la rivoluzione digitale con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che raggiungono i 650 milioni di euro per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la produttività. Dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni, la rivoluzione tecnologica guida il futuro dei campi”.