“Le voci del pensiero della differenza”. Ad UniPopolare un incontro con la prof.ssa Marisa Forcina
26 Febbraio 2024Questa sera alle ore 18:00, nella sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, la programmazione dell’offerta formativa dell’Università Popolare “Aldo Vallone” prevede un secondo incontro con la prof.ssa Marisa Forcina sul tema: “Pensare nella differenza, pensare nella libertà”.
L’evento sarà introdotto dal Presidente Mario Graziuso. Marisa Forcina, nostra concittadina, è stata docente di Storia delle dottrine politiche all’Università degli Studi di Lecce, poi del Salento, dal 1980 al 2020, e ha ricoperto l’incarico di Delegata del Rettore alle Pari opportunità per tre mandati, dal 2001 al 2019.
Le sue ricerche hanno messo a fuoco il valore della soggettività femminile in rapporto al pensiero e alla politica, evidenziando come la differenza sessuale contribuisca a rinnovare e trasformare il pensiero tradizionale nella riformulazione della giustizia, dell’uguaglianza, della libertà, dell’autorità e della cittadinanza.
Dopo aver sviluppato nel precedente incontro un’analisi storica del pensiero della differenza, in quello odierno presenterà alcune figure di particolare rilievo che hanno contribuito alla diffusione della teoria e della prassi della differenza, come Hanna Arendt, Simone Weil e Françoise Collin.
A quest’ultima ha dedicato il suo ultimo lavoro editoriale dallo stesso titolo delle nostre due lezioni.
Nella quarta di copertina del volume leggiamo che “pensare nella differenza è pensare sottraendosi alle rappresentazioni date e non ragionare per contrapposizioni o risoluzioni dialettiche. Françoise Collin (1928-2012) scrittrice, filosofa, femminista, ci insegna come questo modo di pensare e agire sia una pratica di libertà. Una pratica politica proposta sulla base dell’esperienza delle donne e oggi troppo frettolosamente quasi dimenticata a vantaggio del binarismo o pluralismo di genere che, invece, resta tutto all’interno dei dispositivi di potere e non di nuove pratiche di libertà”.
Mario Graziuso