LILT Lecce celebra il volontariato. Menzione speciale a Giacomo Bellomo, medico del SIT di Galatina
14 Marzo 2024Il Premio Lilt “Flavia Inguscio-Vittorio Velotti” cresce sempre di più. L’8 marzo scorso, nel cineteatro Aurora di Melissano, si è celebrato il mondo del volontariato e dell’impegno civile e sociale, quello più puro, nascosto, umile. La 17ª edizione della manifestazione organizzata dalla Delegazione di Melissano e dalla Sezione provinciale della LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – ha dato lustro a figure operanti in ambito sanitario, così come a quelle di semplici cittadini che si mettono a disposizione del prossimo nella vita quotidiana, con piccoli o grandi gesti. Proprio com’era nelle intenzioni di Vittorio Velotti, fondatore della delegazione Lilt di Melissano: celebrare il volontariato “dentro e oltre le Istituzioni”, come ben precisa il sottotitolo dell’evento.
Vittorio dedicò il Premio a sua moglie Flavia, che spese gran parte della sua vita dedicandosi agli altri. Dal 2019, anno successivo alla scomparsa di Vittorio, il Premio è cointestato. Marito e moglie saranno stati sicuramente soddisfatti, giacché, dal palco del Cineteatro Aurora, il mondo del volontariato ne è uscito con tutti gli onori del caso.
Per il sindaco di Melissano, Alessandro Conte, “il Premio Inguscio-Velotti è ormai una di quelle manifestazioni che segnano il calendario della nostra comunità”. Il presidente della Commissione del Premio, Paolo Scarcella, si è detto orgoglioso per la quantità di segnalazioni sempre maggiore che la Commissione deve esaminare: “Il Premio – sono state le sue parole – si fa sentire e notare sempre di più, anno dopo anno prende sempre più forza ed è, per noi, uno stimolo a fare sempre meglio. Da quest’anno, abbiamo deciso di legare un tema principale a ogni edizione. All’unanimità, abbiamo scelto di parlare di alimentazione, che è la prima medicina che assumiamo. Il mangiar sano è un gesto d’amore che dobbiamo compiere verso noi stessi. Per volerci bene dobbiamo mangiare bene”.
E per parlare di alimentazione è stata invitata sul palco la dott.ssa Manuela Colazzo, biologa nutrizionista, il cui apprezzato intervento è stato chiuso da una frase del medico statunitense Daniel Drake: “La salute è quel qualcosa di intangibile per la quale la gente spende con riluttanza il minimo indispensabile per mantenerla, ma per la quale spenderebbe fino all’ultimo centesimo per riconquistarla, una volta che l’abbia perduta”.
Sono stati 12 i riconoscimenti assegnati durante la serata, sulla base delle segnalazioni inviate alla Commissione, da quest’anno anche in via telematica.
Il dr. Roberto Puce, urologo presso l’ospedale “F. Ferrari” di Casarano, è il vincitore del Premio principale per Operatori sanitari, “per lo spirito di abnegazione – si legge nella motivazione -, il garbo, la generosa disponibilità e le riconosciute doti umane che, da sempre, caratterizzano la sua vita professionale e il suo modo d’essere, rendendolo un punto di riferimento per tutti”. Il dr. Puce, visibilmente commosso, ha voluto citare un insegnamento del suo maestro all’università: “Se non ti metti di fronte al paziente con umiltà, di quel paziente non riuscirai a capirci nulla”.
Il Premio principale per gli Operatori non sanitari è stato conferito all’associazione “Avocad” di Nardò (rappresentata dal suo presidente Giovanni De Razza) che opera nel servizio di volontariato per persone con disabilità e per le loro famiglie.
Menzione speciale per il dr. Giacomo Bellomo, di Casarano, responsabile del Servizio Immunotrasfusionale presso l’ospedale di Galatina e volontario Fidas, “un esemplare medico della sanità pubblica – è uno stralcio della motivazione – che non svolge attività intramoenia: una scelta ideale e di vita, certamente rara al giorno d’oggi, che la Lilt di Lecce da sempre sostiene, nella convinzione che l’intramoenia, ossia l’attività libero-professionale che un medico può svolgere privatamente in una struttura pubblica, sia un sistema totalmente lontano dall’interesse del malato”.
Tanta commozione nel ricordare la figura del maestro Egidio Scarcella, di Melissano, ai cui familiari è stato consegnato il Premio alla Memoria.
Sette le Segnalazioni di merito: la Commissione ha premiato la sig.ra Gilda Potenza, di Melissano; l’associazione Kitri Ballet, di Alessano, che promuove la danza inclusiva; la dr.ssa Laura Sperti, ginecologa e volontaria Lilt di Scorrano; il dr. Antonio Trinchera, endocrinologo e volontario Lilt nelle delegazioni di Alezio e Gallipoli; il dr. Francesco Gerbino (assente per motivi di lavoro), di Gallipoli, medico palliativista del Servizio di Assistenza Domiciliare Oncologica (ADO) della Lilt di Lecce; l’avv. Veronica Montefusco, presidente dell’associazione “Michela l’Angelo Farfalla”, di Melendugno; il dr. Antonio Marzo, originario di Salve, responsabile del Pronto Soccorso del “Ferrari” di Casarano e medico volontario della Croce Rossa di Lecce.
Il Premio speciale della Commissione “Fare prevenzione con l’alimentazione” è stato assegnato all’azienda agricola “Qquai” di Melissano, rappresentata da Elena Venneri e Francesco Manco.
Il dr. Carmine Cerullo, dirigente medico di Oncologia presso l’ospedale di Casarano e membro della Commissione del Premio, ha onorato la figura di Vittorio Velotti: “Il Premio – ha affermato – deve rispettare i profili etici e morali di Vittorio e Flavia. Ho avuto l’onore di curare Vittorio che ha vissuto nella completa libertà gli ultimi anni della sua vita, nonostante un’infausta prognosi. Non veniva in ospedale solo per curarsi, ma anche per lavorare, progettare, studiare nuove iniziative. È stato una farfalla. Si poneva in modo umile con tutti e tutti avevano stima e rispetto di lui, rimanendo contagiati dalla sua grande generosità. Il Premio è un modo per scoprire, grazie a Vittorio e Flavia, tutti quegli alberi che crescono silenziosamente e che fanno meno rumore degli alberi che cadono. Questa è la bellezza del Premio ed è compito della Commissione riuscire a rispettare questi profili, anno dopo anno”.
La manifestazione, condotta da Monia Saponaro, è stata chiusa dall’intervento del dr. Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della LILT Lecce. Per l’oncologo “il Premio Inguscio-Velotti è la celebrazione del ruolo della sanità pubblica che, purtroppo, arranca sempre di più, causando problemi e disagi soprattutto per quelle persone che non hanno voce e non hanno ruolo. Guai a quel volontariato che pretende di sostituirsi a essa”. Serravezza ha così continuato: “Da medici, noi ci rimbocchiamo le maniche e tamponiamo i buchi. Come Lilt, abbiamo il compito di incalzare le istituzioni che sono patrimonio di tutti. È centrale il ruolo della prevenzione e, al centro di tutto, ci deve essere la persona, non il malato. Il nostro compito è di preservare la salute del cittadino, evitando che si ammali, indagando sulle cause delle malattie, che sono comunque note e stanno intorno a noi. Dobbiamo lottare insieme, chiedendo maggiori investimenti nel pubblico per salvaguardare la salute di tutti. La prevenzione è fondamentale: è più efficace un farmaco per curare una malattia o un consiglio per prevenirla, come quelli che ci ha illustrato la nostra nutrizionista, che salva più vite umane di un medico? Tutto ciò che facciamo – è la conclusione del suo intervento – è finalizzato sia dare fiducia alle persone, sia a cambiare determinate situazioni, oggi non proprio ideali, nelle istituzioni che ci appartengono, come gli ospedali, che sono patrimonio di noi tutti”.
I premi sono stati realizzati dal maestro Orlando Sparaventi di Parabita.
La manifestazione è stata intervallata da alcuni sketch (basati sul tema dell’alimentazione) a cura della Compagnia teatrale “Il Sipario” di Melissano.
Il “Premio Inguscio-Velotti” sarà attivo tutto l’anno: in ogni momento, si potranno inviare le proprie segnalazioni, attraverso i canali social della Lilt, che saranno esaminati dalla Commissione in vista della prossima edizione.