Pagliaro: “Fotovoltaico ed eolico selvaggio, esigere regole ferree dalla Regione”
19 Dicembre 2020“Una richiesta trasversalmente condivisa – che unisce politica e istituzioni, mondo accademico e produttivo, ambientalisti e addetti ai lavori – in difesa dell’ambiente e della bellezza del nostro territorio, per porre un argine al dilagare di impianti fotovoltaici ed eolici. È quella che ho depositato ieri, come primo firmatario proponente, per chiedere un’audizione in V Commissione consiliare sul tema. L’obiettivo è trovare convergenza su regole severe contro il proliferare di campi fotovoltaici e torri eoliche, che stanno abbrutendo il nostro paesaggio”. Così Paolo Pagliaro, capogruppo LPD (La Puglia Domani) in Consiglio regionale.
“Ringrazio i colleghi consiglieri – sottolinea – che hanno scelto di condividere questa battaglia, che non ha colore politico né steccati ideologici. Preservare la nostra ricchezza più grande, ambientale, agricola e turistica, è un dovere di buon senso. Ma veniamo ai numeri, impietosi: la Puglia è prima in Italia per potenza di impianti fotovoltaici ed eolici installati, come risulta dai dati aggiornati al 30 novembre 2018 del Sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) istituito nel 2010. In relazione al fotovoltaico, la nostra regione è in testa per potenza installata per chilometro quadrato: la densità di energia prodotta dal sole è più che doppia rispetto alla media nazionale. Non va meglio per l’eolico: con 92 impianti sopra i 10 MW ed una produzione di 2,5 GW, la Puglia detiene la quota di potenza eolica maggiore installata in Italia (il 24,8% del totale). Dati che fotografano la situazione a due anni fa e che sono stati ampiamente superati nell’ultimo periodo, visto che in Puglia c’è stata una vera e propria corsa all’insediamento di impianti per la produzione di energie cosiddette pulite”.
“Solo per il fotovoltaico – aggiunge Pagliaro – ci sono richieste in attesa di Via della Regione Puglia per una potenza complessiva di 508 MW, su una superficie di ben 856 ettari. Ma c’è di più: in questi numeri non sono compresi né gli impianti sotto 1 MW (per i quali sono competenti i Comuni con procedure semplificate), né le opere connesse (cavidotti, piste di servizio e sottostazioni di trasferimento)”.
“Con la nostra richiesta di audizione – precisa – vogliamo porre la questione al centro dell’agenda politica regionale, perché è dovere dei decisori politici mettere dei paletti in un settore tanto delicato, che sta minando gli equilibri già precari del nostro territorio. È tempo di un «tagliando» al PPTR, che preveda specifici vincoli all’insediamento di impianti fotovoltaici nelle zone agricole dei PRG e dei PUG dei comuni pugliesi. Basta con il consumo indiscriminato di suoli agricoli, sottratti alle coltivazioni. Altrettanto urgente appare la modifica e l’aggiornamento del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) in approvazione, ormai superato, introducendo norme più stringenti sulla produzione di energia elettrica a livello industriale con il fotovoltaico sui campi, ed incentivando invece il fotovoltaico sui tetti e per le famiglie e le unità condominiali. Questa è una strada da battere, dal momento che il progresso tecnologico ha reso il fotovoltaico sui tetti ad impatto pressoché zero”.
“Certo, comprendiamo che per gli agricoltori in difficoltà, soprattutto quelli salentini flagellati dalla Xylella, l’opportunità di cedere i propri terreni alle multinazionali delle rinnovabili e alle grandi aziende del settore energetico rappresenti una tristissima tentazione. Ma – rimarca il capogruppo LPD – spetta alla Regione contrastarla con opportuni e congrui incentivi a conservare le colture agricole. Corpulenti interessi privati non possono prevalere sull’interesse pubblico a difendere il nostro territorio“.
“Su questi punti ci aspettiamo un confronto franco e risposte chiare da parte di Soprintendenza, assessori all’Ambiente e alle Politiche agricole, dirigenti della sezione Tutela e valorizzazione del paesaggio e del servizio Via, con il contributo di tutti i portatori d’interesse che abbiamo coinvolto nella nostra iniziativa”, conclude Pagliaro.