Pagliaro (LPD): “La Puglia ha già dato. Fronte comune contro fotovoltaico ed eolico selvaggio”
27 Gennaio 2021“A conclusione della lunga audizione in Commissione Ambiente, che ho promosso insieme a molti colleghi consiglieri per chiedere alla Regione di bloccare l’offensiva delle multinazionali delle rinnovabili, esprimo soddisfazione per l’ampia partecipazione e condivisione di una linea comune: salvaguardare la bellezza del paesaggio e dire basta allo sfruttamento del suolo della Puglia, della Daunia e del Salento”. A dichiararlo è il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente Movimento Regione Salento.“Abbiamo già dato – aggiunge il consigliere Pagliaro – Ora diciamo stop a pannelli fotovoltaici nei campi e alle torri eoliche. Così come chiediamo massima allerta verso l’agrivoltaico e respingiamo al mittente le richieste di potenziamento degli impianti già insediati, il cosiddetto revamping, cavallo di troia per continuare a deturpare i nostri territori.
Incassiamo la disponibilità degli assessori all’Agricoltura Pentassuglia e all’Ambiente Maraschio ad aprire un tavolo di confronto tecnico con gli uffici dello Sviluppo economico, per riuscire a trovare un punto di equilibrio fra tutela del paesaggio e produzione energetica, e studiare soluzioni urgenti per l’emergenza ecologica dello smaltimento dei pannelli solari in esaurimento.
Apprezziamo l’apertura manifestata dalla dirigente della Soprintendenza archeologica belle arti, l’architetto Piccarreta, e ci aspettiamo parere favorevole per l’installazione di pannelli ad impatto zero, praticamente invisibili, anche sui tetti dei nostri centri storici, la cui bellezza sta a cuore a noi prima che ad ogni altro.
Sono certo che dalla discussione di oggi, e dal contributo offerto da politici, accademici, tecnici e ambientalisti, potrà scaturire un fronte comune contro ulteriori aggressioni da parte dei giganti delle cosiddette energie pulite, per strappare ai loro appetiti quel che resta del nostro bene più prezioso: il paesaggio.
Parlare la stessa lingua e superare il muro contro muro sarà un esercizio utile su cui costruire la nostra battaglia di salvaguardia del territorio.
Spunti utilissimi e illuminanti, quelli giunti dal professor Portaluri, da sempre schierato in difesa del paesaggio, che ha evidenziato le falle del Pniec, il Piano Energia e Clima del nostro Paese in vista degli obiettivi 2030. Nell’intero piano, la parola paesaggio ricorre tre sole volte, a dimostrazione di quanto poco spazio sia riservato al valore supremo della nostra Italia, tutelato dall’articolo 9 della nostra Costituzione: il paesaggio. Da qui la necessità di fermare interventi impattanti, consentendo ai Comuni di effettuare varianti ai Pug per relegare i nuovi impianti in aree già sfruttate, come cave dismesse e zone SIN da bonificare.
Abbiamo apprezzato la chiarezza del capo dipartimento Ecologia e paesaggio Valenzano. Abbiamo appreso inoltre dall’ingegner Loconsole, dirigente della sezione Tutela e valorizzazione del paesaggio, di un progetto integrato di recupero delle aree del sud Salento disseccate dalla Xylella, che coinvolgerebbe una ventina di comuni. Chiediamo che la discussione sugli indirizzi di recupero di queste zone devastate venga largamente condivisa e allargata a tutte le zone del Salento interessante dal flagello, perché solo dal confronto può scaturire un’azione forte ed efficace, come la riunione di oggi ha dimostrato”.