Paoletti (MRS): “Aeroporti, Salento ancora penalizzato”
26 Marzo 2021“Cercare di comprendere il significato delle scelte in campo economico e sociale, fa parte di uno degli obiettivi che un politico dovrebbe porsi come prioritario – dichiara Serena Paoletti del Dipartimento Turismo Movimento Regione Salento – in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, diventa quindi necessario interrogarsi su come le scelte operate ora, possano riflettersi sul futuro di un territorio”.
“È di oggi l’annuncio che la più grande compagnia low cost abbia deciso, in accordo con i vertici di Aeroporti di Puglia ed il governo regionale, di investire fondi e risorse per ampliare la propria flotta basata sul solo aeroporto di Bari che aumenterà fino a 4 velivoli – aggiunge Paoletti – inutile specificare il significativo aumento di rotte, traffico passeggeri ed opportunità economiche, che l’aumento del flusso dei passeggeri, porterà sul solo scalo barese e sul territorio circostante. Nulla di male in tutto ciò se non fosse che a fronte di tali investimenti, sia corrisposto un misero aumento (2) delle rotte estive da e per l’altro scalo pugliese, quello di Brindisi. Quello che è chiamato “Aeroporto del Salento” perché in effetti è una realtà geograficamente separata e lontana dal più coccolato scalo del capoluogo. Nulla di male se non fosse che anche l’Alta velocità sia solo un’opportunità che si ferma ad oltre 200 chilometri dal baricentro geografico di questo territorio senza, pertanto, neanche sfiorarlo. A fronte di queste Evidenze, se veramente si volevano fare gli interessi imparziali, del tessuto economico e turistico di una regione, si sarebbe casomai dovuto realizzare l’inverso. Cioè spostare l’attenzione dei vettori aerei sull’aeroporto di Brindisi e non il contrario. Non essere in grado di capire le proiezioni future di un allontanamento delle attività legate al trasporto aereo non significa solo ignorare i danni economici a breve termine che si rifletteranno sin dalla prossima estate, ma significa anche disincentivare l’accesso alle professioni di alta specializzazione ad esse connesse. Un solo aereo ed il conseguente indotto significa creare centinaia di posti di lavoro sul posto, attrarre scuole, investimenti, istituti aeronautici e tutte quelle attività ad esso connesse che in un futuro non molto lontano offriranno migliaia di opportunità lavorative che non saranno più alla portata o nella disponibilità dei giovani del posto. Non capire questo – conclude Serena Paoletti – significa non comprendere che così facendo si sta confezionando lo ”spago” con il quale i ragazzi di oggi, dovranno chiudere le loro valigie quando saranno costretti ad andare via per cercare un futuro… Proprio come i loro nonni che furono costretti ad usare lo stesso spago per chiudere le loro valigie”.