Pirandello e il teatro protagonisti della videoconferenza dell’Università Popolare

Pirandello e il teatro protagonisti della videoconferenza dell’Università Popolare

20 Maggio 2021 0 Di Redazione

Pirandello e il teatro saranno i protagonisti della videoconferenza di oggi, alle ore 18:00, programmata dall’Università Popolare “Aldo Vallone”, con l’autorevole presenza del professor Rino Caputo che tratterà il tema: “Manicomio! Manicomio!” i “Sei personaggi in cerca d’autore” a cent’anni dalla prima rappresentazione.
La Presidente professoressa Beatrice Stasi metterà in rilievo, in sede di presentazione, oltre al profilo biografico-letterario del relatore, il prestigio di cui lo stesso gode nel panorama degli studi su Dante, Petrarca, Manzoni, il primo romanticismo italiano e Pirandello e sulla critica letteraria italiana e nordamericana contemporanea. Con riferimento all’autore di Girgenti, infatti, lo si ricorda, tra i molteplici contributi, per aver pubblicato diversi saggi su Pirandello, l’essere direttore della rivista internazionale «Pirandelliana» ed aver curato per Rai Cultura lo speciale “Pirandello nostro contemporaneo”, realizzato in collaborazione con la Società Dante Alighieri ed è parte della serie “Le pillole della Dante”. L’attenzione, come si evince dal titolo della videoconferenza, sarà rivolta al centenario della prima rappresentazione del dramma “Sei personaggi in cerca d’autore”, presentato il 9 maggio 1921 al teatro Valle di Roma, con un esito controverso e tempestoso, perché molti spettatori contestarono la rappresentazione al grido di “Manicomio! Manicomio!”.
L’interesse di Pirandello per il teatro si manifestò a partire dal 1910, ma la sua produzione, inizialmente legata al “grottesco”, si definì nel periodo della prima guerra mondiale quando in una fase di “solitudine ed esclusione dalla vita viva” avvertì il bisogno di “dare una realtà più multidimensionale a ciò che aveva steso fino a quel momento nella dimensione della pagina scritta”. Diventerà così uno degli autori più rappresentati e in particolare i “Sei personaggi in cerca d’autore” rappresenteranno un testo di riferimento esemplare per la drammaturgia del Novecento, all’interno di quella discussione che ha caratterizzato l’evoluzione del teatro in Italia, tra la lotta al mattatore, l’esigenza di un teatro stabile, l’importanza della regia e la crescente necessità di una spettacolarizzazione della forma teatro. Ed allora quel dramma sarà oggetto di continue sperimentazioni che vedranno come protagonisti i maggiori rappresentanti della produzione teatrale italiana: nella nostra locandina di presentazione dell’evento odierno abbiamo così inteso inserire alcune immagini che intendono ripercorrere alcuni momenti significativi della messa in scena del dramma pirandelliano. Nella prima immagine, ritroviamo Pirandello nel ruolo di regista, dapprima del suo Teatro d’Arte e poi di una compagnia viaggiante con prima attrice Marta Abba; la seconda ripropone l’allestimento dei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Georges Pitóeff, in scena il 10 aprile 1923 alla Comédie des Champs-Elysées di Parigi e in particolare l’arrivo col montacarichi di servizio dei Personaggi, vestiti di nero e avvolti da una luce verdastra, un’innovazione scenica di grande impatto; il terzo fotogramma è ripreso dall’edizione forse più conosciuta, ovvero quella presentata in Italia nel 1964 da Giorgio De Lullo con la Compagnia dei Giovani (De Lullo, Falk, Valli, Albani), un’opera che ha contribuito in maniera determinante a mutare le modalità di rappresentazione dei lavori teatrali di Luigi Pirandello. La successiva immagine riproduce un momento della fortunatissima messa in scena di Carlo Cecchi il cui lavoro è stato visto da più di 280.000 spettatori, toccando 77 città, per più di 295 recite dal 2002 al 2006. In ultimo, un’immagine dello spettacolo di Luca Ronconi del 2017, una lettura di un classico che nasce dalla ricerca e dalla curiosità verso testi considerati “chiusi” nelle loro interpretazioni più ovvie. Ronconi ha trasferito il “dramma” dei sei personaggi «in uno spazio vuoto e claustrofobico, una stanza della mente, dove questi personaggi vivono nella mente del loro creatore, sono le figure immaginarie di un autore e quindi non possono avere nessun tipo di concretezza”. Come già riferito, l’evento si terrà da remoto e pertanto si è creato, per poter liberamente partecipare, un accesso aperto a soci e non soci attraverso un link che di seguito riportiamo: https://meet.google.com/dcc-bqbe-sdr.

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