Premio italiano del design dell’arredo nel cinema e nelle serie tv al Cinelab Giuseppe Bertolucci

Premio italiano del design dell’arredo nel cinema e nelle serie tv al Cinelab Giuseppe Bertolucci

12 Aprile 2025 Off Di Redazione

Un evento cinematografico unico nel suo genere che celebra l’arte e la creatività dell’arredo nel cinema e nelle serie tv: questo pomeriggio (dalle ore 17:00 – ingresso libero) il Cinelab Giuseppe Bertolucci in via Vecchia Frigole a Lecce ospita la seconda edizione del PIDAC – Premio italiano del design dell’arredo nel cinema. Promosso dall’Associazione Reliart, il riconoscimento è riservato alla miglior arredatrice o al miglior arredatore di un film italiano uscito nell’anno precedente e selezionato da un’ampia e qualificata giuria formata da architetti, scenografi, registi, produttori, addetti ai lavori, studenti e aziende dell’arredamento. Grande novità di quest’anno è la categoria serie tv. Grazie alla disponibilità della sua famiglia, il PIDAC è intitolato e dedicato a Osvaldo Desideri, prolifico arredatore e scenografo, scomparso nel 2023.

Il programma prenderà con un incontro introduttivo e con la presentazione dei progetti e degli studi realizzati dalle studentesse e dagli studenti del corso di Scenografia per il cinema e la televisione dell’Accademia di Belle Arti di Lecce tenuto da Carlo Michele Schirinzi. A seguire si entrerà nel vivo con la cerimonia di consegna del “Premio Osvaldo Desideri”. Nella categoria film la cinquina è composta da Sara Pergher (“Vermiglio” di Maura Delpero), Stefania Maggio (“Napoli New York” di Gabriele Salvatores), Iole Autero (“Parthenope” di Paolo Sorrentino), Valeria Zamagni (“Diamanti” di Ferzan Özpetek) e Laura Casalini (“Berlinguer. La grande ambizione” di Andrea Segre). Le persone finaliste della categoria serie tv sono invece Giulia Parigi (“Avetrana – Qui non è Hollywood” di Pippo Mezzapesa e “La legge di Lidia Poet – Seconda stagione” di Matteo Rovere, Letizia Lamartire e Pippo Mezzapesa), Lily Pungitore (“Supersex” di Matteo Rovere, Francesco Carrozzini e Francesca Mazzoleni), Giorgio Pizzuti (“Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883” di Matteo Rovere e Sydney Sibilia), Ilaria Fallacara (“I leoni di Sicilia” di Paolo Genovese).

In chiusura, infine, la proiezione della versione restaurata di “Suspiria” di Dario Argento a cura del Cineclub Universitario. Scritto insieme a Daria Nicolodi, è il film con cui il regista abbandonò il giallo classico per abbracciare il fantastico nel modo più radicale, arrivando a far esplodere sullo schermo un incubo a colori pensato per essere un’esperienza cinematografica assoluta grazie alla potenza delle sue immagini e al furore della sua colonna sonora. Nel film, accompagnando Susy Benner (Jessica Harper) alla scoperta dei raccapriccianti segreti della scuola di danza di Friburgo, il pubblico si ritrova travolto da un vortice di forme, sensazioni, spazi e suoni che trae la sua forza da un misto di innocenza e spontaneità ben lontano dai manierismi odierni. Tra danza e streghe, soprannaturale e delirio, Suspiria è ancora oggi un irripetibile caleidoscopio di emozioni primordiali. Nel cast anche Stefania Casini, Alida Valli, Joan Bennett nella sua ultima interpretazione, Flavio Bucci e un giovane Miguel Bosé.

“Quella dell’arredatore è una figura essenziale all’interno della troupe, ma ancora troppo spesso poco valorizzata nelle celebrazioni della scenografia cinematografica – sottolineano gli organizzatori -. Un ruolo che richiede competenze tecniche e sensibilità artistica, in costante dialogo con il mondo dell’arredamento e del design italiano, settore strategico per lo sviluppo economico e culturale del Paese. L’arredatore affianca lo scenografo nella costruzione degli ambienti, contribuendo in maniera determinante alla definizione degli interni e all’atmosfera visiva del film. Proprio per riconoscere questo contributo fondamentale, da quest’anno il Premio si apre anche alla serialità televisiva. Con questa evoluzione, il Premio si conferma come punto di riferimento nella valorizzazione del legame tra cinema, serie TV e design, facendo emergere il lavoro di figure chiave spesso rimaste nell’ombra, ma decisive nel dare forma all’immaginario visivo delle produzioni audiovisive”.

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