Prima edizione del Premio Italiano del Design dell’Arredo nel Cinema dedicato a Osvaldo Desideri
21 Giugno 2024Un evento cinematografico unico nel suo genere che celebra l’arte e la creatività dell’arredo nei film: questo pomeriggio, alle 17:00, il Cinelab Giuseppe Bertolucci in via Vecchia Frigole a Lecce ospita la prima edizione del PIDAC – Premio Italiano del Design dell’Arredo nel Cinema. Promosso dall’associazione Reliart, il riconoscimento è riservato alla miglior arredatrice o al miglior arredatore di un film italiano uscito nell’anno precedente e selezionato da un’ampia e qualificata giuria. Grazie alla disponibilità della sua famiglia, il PIDAC è intitolato a Osvaldo Desideri, prolifico arredatore e scenografo, scomparso lo scorso ottobre.
“Quella dell’arredatore è una figura della troupe troppo spesso non menzionata nelle celebrazioni delle attività scenografiche nei film, ma che riteniamo debba essere maggiormente valorizzata – sottolineano gli organizzatori -. Soprattutto perché qualifica un lavoro che è sia tecnico che artistico, e che cerca costantemente sinergie con l’industria italiana dell’arredamento e del design nazionale, altro volano di sviluppo economico di questa nazione. Affianca lo scenografo e valorizza la realizzazione degli interni. Desideri è noto per la sua capacità di trasformare scenografie e arredi in componenti vitali della narrazione cinematografica, creando atmosfere che arricchiscono la trama e l’esperienza visiva. La sua attenzione ai dettagli e il suo impegno nella ricerca di autenticità lo hanno reso una figura rispettata e ammirata nel mondo del cinema – proseguono -. Osvaldo Desideri ha lasciato un’impronta indelebile, contribuendo a creare alcuni dei set più memorabili e iconici della storia del cinema. La sua dedizione all’arte dell’arredamento e della scenografia continua a ispirare nuovi talenti nel settore”.
Osvaldo Desideri
Romano, classe 1939, Desideri è noto per il suo contributo al cinema italiano e internazionale e per le sue tante collaborazioni che spaziano tra i generi. Iniziata tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 la sua carriera è culminata nel 1988 con la vittoria del Premio Oscar, del David di Donatello e del Ciak d’oro per la migliore scenografia con il film “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci. Ha lavorato come arredatore, scenografo, architetto-scenografo e assistente con Sergio Leone, Roberto Rossellini, Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Billy Wilder, Dino Risi, Mario Monicelli, Ettore Scola, Franco Zeffirelli, Paolo e Vittorio Taviani, Roberto Benigni e Massimo Troisi, Giuseppe Tornatore, Liliana Cavani, Luigi Comencini, Elio Petri, Alberto Sordi, Francesca Archibugi, Giuseppe Bertolucci e molti altri.
Programma
Il programma prenderà il via alle 17:00 con l’incontro “Il design nel cinema: l’importante degli oggetti d’arredo”, moderato da Sara Falangone (Artetica studio), con la scenografa Ewa Dejna (moglie e collaboratrice di Osvaldo Desideri), Francesca Borgato (Università del Salento), Davide Persico (Università del Salento), Livia Borgognoni (vice presidente ASC – Associazione Italiana Scenografi Costumisti Arredatori). Dalle 19:00 si entrerà poi nel vivo della serata con la cerimonia di consegna del “Premio Osvaldo Desideri”. Durante la serata, infatti, sarà annunciato il film vincitore selezionato tra tutti quelli prodotti e usciti nel 2023 nelle sale italiane da una giuria composta da oltre cento esperti nazionali (lavoratori dello spettacolo, architetti, studenti, designer). Alle 20:00, infine, la proiezione di “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (Italia/1975 – 116′) di Pier Paolo Pasolini a cura del Cineclub Universitario. L’ultimo film del regista – arredato proprio da Osvaldo Desideri – aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la “soluzione finale” pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all’orrore.