“Salento Book Festival” a Cutrofiano con Danilo Procaccianti e Serena Dandini

“Salento Book Festival” a Cutrofiano con Danilo Procaccianti e Serena Dandini

26 Agosto 2024 Off Di Redazione

Serena Dandini con “La vendetta delle muse” (HarperCollins) e Danilo Procaccianti con “Un prete contro la mafia” (De Agostini) aprono una nuova settimana di appuntamenti per Salento Book Festival. “La Festa dei Libri, la Movida dei Lettori” torna oggi in piazza Municipio a Cutrofiano con due appuntamenti. Alle 20.30 si parla dell’eroica figura di Don Pino Puglisi e dei suoi ragazzi strappati alla mafia per la presentazione del libro del giornalista di Report.

A trent’anni dalla scomparsa avvenuta il 15 settembre 1993, Procaccianti racconta del prete che ha dato ai ragazzi di Brancaccio un’alternativa, ha restituito loro la dignità e un futuro. Per questo è morto don Pino, per questo è un martire: avrebbe potuto starsene tranquillo in sacrestia, senza disturbare nessuno. Ma lui preferiva rompere le scatole. “Puglisi spesso si presentava con una scatola e ci saliva sopra dicendo ‘io sono questo, rompo le scatole’ – dice l’autore – perché si batteva per le cose giuste, per le ingiustizie. Non tutti i preti erano così allora, negli anni 70’, ’80 e ’90, soprattutto in Sicilia, facevano la predica in chiesa e basta”.

A dialogare con l’autore ci sarà Ada Fiore.

A seguire, alle 21.30, arriva Serena Dandini per parlare del suo “La vendetta delle muse”, intervistata da Jessica Niglio.

Una legittima vendetta di donne straordinarie, che popolano queste pagine con le loro storie, a volte esaltanti, a volte commoventi, capaci di suscitare indignazione o di ispirare i sentimenti più nobili, ma soprattutto di emozionare.

“Volevo essere Marianne Faithfull”. Questo era il desiderio di Serena Dandini adolescente, mentre, in una grigia aula scolastica, sognava di vivere le gesta trasgressive di quella che aveva eletto come sua musa personale. Perché, da sempre, le muse sono necessarie. Ma se agli albori della civiltà i poeti invocavano dee per farsi ispirare, con il passare del tempo il ruolo di musa è stato affidato a delle mortali. Amate, volute, abbandonate, idolatrate, ritratte in tele magnifiche, cantate in versi indimenticabili, ma sempre come – meravigliosi – oggetti, di cui si poteva trascurare serenamente la dimensione umana. Invece erano donne in carne e ossa, con sogni, passioni, pulsioni e vita, tanta vita. Serena Dandini decide di ribaltare lo sguardo su di loro e, alla maniera di Copernico, compie una rivoluzione, rimettendo la musa al centro del suo universo, finalmente non più oggetto ma soggetto. Dandini spazia tra epoche e luoghi, dalla Roma barocca alla swinging London, dall’infuocato Sud America delle rivolte ottocentesche alla splendente Los Angeles degli anni ’70, passando per la Parigi delle avanguardie. Partendo spesso dalla sua vita e dalle sue esperienze, alternando epica e ironia, Dandini collega Marianne Faithfull e la sua infinita capacità di resistere ad Anita Garibaldi e le sue imprese guerriere; Colette, che si riappropriò dei frutti del suo ingegno, sottratti dal marito, a Sophie Germain e alle altre scienziate espropriate dai colleghi maschi; Eve Babitz, che fu musa di artisti e rockstar ma, soprattutto, una grande scrittrice, a Gala, che fece del “musismo” un’arte.

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