“Scienze e tecniche delle attività motorie preventive ed adattate”, un nuovo corso di laurea di UniSalento
23 Giugno 2021È stato presentato, in diretta dalla sala del consiglio del Rettorato a Lecce, il nuovo corso di laurea magistrale in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” dell’Università del Salento, alla presenza del Rettore Fabio Pollice, della presidente del corso di laurea Loredana Capobianco, del professor Francesco Fischetti dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e del Presidente del CUS Lecce Roberto Rella.
Sono intervenuti online il Presidente nazionale del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il Presidente nazionale della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap Vincenzo Falabella e l’Assessore allo Sport del Comune di Lecce Paolo Foresio. Il video dell’incontro è disponibile su https://youtu.be/dRWtBBMPhk4.
Il corso di laurea magistrale in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”, della classe LM-67, sarà avviato nel prossimo anno accademico 2021/2022, avrà sede a Lecce e sarà organizzato in modalità inter-Ateneo con l’Università di Bari. Sono 65 i posti a disposizione: l’accesso potrà avvenire al superamento di un test, per iscriversi al quale a luglio sarà pubblicato il bando di ammissione.
«Siamo particolarmente orgogliosi di avviare questo corso magistrale che completa il ciclo di studi in Scienze motorie», ha detto il Rettore Fabio Pollice, «e che si inserisce nella nostra visione di Università che punta al benessere sostenibile e inclusivo».
Il corso punta a preparare specialiste/i della progettazione e attuazione di programmi di attività motorie e sportive finalizzati:
- alla prevenzione delle malattie e al miglioramento della qualità di vita;
- al recupero motorio post-riabilitativo per il mantenimento dell’efficienza fisica;
- a interventi di promozione di stili di vita attivi per il raggiungimento e mantenimento del benessere psico-fisico per soggetti nelle diverse età con specificità di genere e in diverse condizioni fisiche;
- alla prevenzione e recupero funzionale dei vizi posturali.
Queste competenze saranno raggiunte attraverso lo studio di discipline motorie e sportive, biomediche, psicopedagogiche e sociologiche. Il corso prevede anche laboratori in cui gli studenti saranno attivamente coinvolti, e un tirocinio formativo curriculare di 20 CFU presso enti esterni e strutture collegate all’Università.
L’obiettivo del corso è, quindi, formare professionalità capaci di coniugare le conoscenze di base relative alle attività sportive con competenze specifiche riguardanti i diversi ambiti delle disabilità. Alla fine del corso, si sarà in grado di progettare e gestire programmi di esercizio fisico adattato per le persone con disabilità transitorie e permanenti, di valutarne con strumenti tecnici le funzioni motorie e intellettive, di prevenirne le complicanze legate alla sedentarietà, di promuoverne il benessere psicofisico e di migliorare la qualità della vita. I laureati/le laureate potranno promuovere l’integrazione dello sport, come occasione di salute, all’interno di percorsi di riabilitazione dedicati al ripristino e al mantenimento delle autonomie compresse in presenza di condizioni disabilitanti.
Due le aree di studio fondamentali:
- tecnico-sportiva, che garantisce l’apprendimento di tecniche di organizzazione e attuazione di programmi di attività fisica adattata, la conoscenza delle regole e dei principi di funzionamento degli sport dedicati alla disabilità, l’apprendimento delle tecniche pedagogiche e didattiche finalizzate al sostegno e all’integrazione delle persone con disabilità;
- biomedica, che garantisce l’apprendimento dei meccanismi biochimici e fisiopatologici alla base delle principali patologie disabilitanti, la conoscenza delle tecniche di riabilitazione e prevenzione delle disabilità, la conoscenza dei servizi sanitari, dei setting e degli ausili destinati a tutte le attività delle persone con disabilità (compreso lo sport), la conoscenza delle nozioni di adattamento dell’esercizio fisico alle persone disabili distinte per fasce d’età, per cronicità delle patologie, per natura transitoria o permanente della disabilità, per macroarea di disabilità.