“Scuola di Educazione Civica”, un progetto di cittadinanza attiva aperto ai giovani

“Scuola di Educazione Civica”, un progetto di cittadinanza attiva aperto ai giovani

17 Novembre 2024 Off Di Redazione

Continuano le iniziative di “Scuola di Educazione Civica”, il progetto promosso dall’associazione “Zona P.I.P. (Progetti, Idee, Progresso)” con cui si “impara” la cittadinanza attiva, attraverso un percorso di sensibilizzazione su temi di attualità e di rilevanza sociale.

Lunedì 18 novembre, alle ore 11.30, al Liceo Scientifico-Classico “Giuseppe Stampacchia” di Tricase, un altro incontro riservato agli studenti. Questa volta i ragazzi incontrano il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il neo prefetto della Provincia di Lecce Natalino Domenico Manno e il Commissario Capo Marco Schirosi, Dirigente Sezione operativa distrettuale per la sicurezza cibernetica di Lecce, per parlare di “Legalità e territorio, tra sfida passate e future”. Moderano l’incontro Davide Indino e Giorgio De Marco, rispettivamente Presidente e Socio di Zona PIP – APS. Previsti i saluti istituzionali di Antonio De Donno, sindaco di Tricase, e del Prof. Mauro Polimeno, dirigente scolastico del Liceo ospitante.

Scuola di Educazione Civica nasce da un gruppo di giovani che si fanno così promotori dei valori legati alla cittadinanza verso i propri coetanei e per il loro tramite a tutta la comunità. Il progetto è ideato e realizzato dall’associazione di promozione sociale fondata nel 2020 da un gruppo di ventenni salentini e guidata da Davide Indino, classe 2002, nominato nel 2019 Alfiere della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella per il suo impegno nella promozione del valore dei libri come collanti nella vita di comunità.

La “Scuola di Educazione Civica” è un progetto rivolto a giovani di età compresa tra i 14 e i 19 anni che si affianca all’educazione genitoriale e tutoriale e all’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole e mira a formare cittadini più consapevoli dell’importanza di una cittadinanza attiva responsabile per costruire una società più sostenibile.

Il progetto, che ha visto da subito l’entusiasta adesione da parte del dirigente dell’istituto “Stampacchia” di Tricase Mauro Polimeno, nasce da un dato: la scarsa consapevolezza sull’importanza di una cittadinanza attiva responsabile per edificare una società più sostenibile. Sostenibilità che si declina nei vari ambiti: la sostenibilità sociale che include il tema dell’uguaglianza, della parità e della legalità; la sostenibilità ambientale che comporta l’analisi sul cambiamento climatico e l’individuazione di azioni mirate a prevenirne gli effetti dannosi e mitigare quelli già manifestati e la sostenibilità economica che mira non solo a ridurre gli sprechi ma anche ad accresce la consapevolezza sulle povertà del mondo occidentale e sulle povertà “della porta accanto”.

Una scuola di formazione civica, fondata e organizzata da ragazzi e ragazze che usa come modello di apprendimento del peer-to-peer-learning per stimolare l’attenzione, già bassa nelle giovanissime generazioni, come numerose statistiche dimostrano, e porre i partecipanti in un rapporto tra pari: sono i soci e le socie dell’associazione Zona PIP, composta da under 30, a mettere in piedi il programma, a selezionare i temi e gli ospiti, a proporre le attività intercettando le esigenze e le necessità degli studenti coinvolti, diventando essi stessi animatori, moderatori e relatori.

Al metodo dell’apprendimento tra pari, si aggiunge l’incentivo della competizione tra gruppi, con un contest: le classi potranno partecipare realizzando un elaborato con i mezzi e il linguaggio che preferiscono su un tema che verrà poi presentato alla comunità per condividere stimoli, idee e riflessioni.

“I ragazzi finora si sono dimostrati molto interessati e coinvolti dall’esperienza che li pone non soltanto in una condizione di apprendimento passivo-frontale, ma attivo e interattivo, soprattutto per il contest d’idee che lanceremo e in cui saranno loro i protagonisti. Cosa è per un sedicenne la cittadinanza attiva? Penso sia una domanda a cui soprattutto la politica dovrebbe prestare particolare attenzione” spiega Indino.

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