“SEI Festival” al Castello Volante con Shame, Calibro 35, Clap! Clap! e altri ospiti
27 Luglio 2023Prosegue la diciassettesima edizione del SEI Festival di Coolclub che fino al 16 agosto proporrà in giro per il Salento il suo viaggio musicale con il claim My Desire. Da oggi e sino a sabato 29 luglio dalle 20:30 il Castello Volante di Corigliano d’Otranto ospiterà una tre giorni di rock, musica d’autore, elettronica e cinema in collaborazione con Seeyousound International Music Film Festival. In scaletta il quintetto londinese Shame, i bolognesi Leatherette e il documentario “Don’t go gentle: a film about Idles” di Mark Archer (oggi); la super band Calibro 35, il progetto solista di Federico Dragogna dei Ministri, il trio Bam Bam’s Boogie, con un funky piena di storie, attitudine e rimbalzo, e la proiezione di “PJ Harvey – A dog called money” di Seamus Murphy (venerdì 28); Bluem, Okgiorgio, Tony Scorpioni e Clap! Clap!, pioniere del genere musicale “etno-elettronica” (sabato 29). Dalle 19 sulle terrazze di Nuvole, cocktail bar e bistrot del Castello Volante, sarà possibile accomodarsi per degustare un aperitivo e apprezzare il rinnovato menù proposto dagli chef Andrea Mazzola e Diletta Bagordo. Ideato, prodotto e promosso da Coolclub, il SEI è realizzato con il sostegno del Fus – Fondo unico dello spettacolo del Ministero della Cultura e della Regione Puglia, il patrocinio della Provincia di Lecce e dei Comuni di Lecce, Corigliano d’Otranto, Castro, Castrignano de’ Greci e Melpignano e del Distretto Produttivo Puglia Creativa con il supporto di Vini Garofano e in collaborazione con Core a Core – Castello Volante, Dice.fm e altre realtà pubbliche e private.
Questa sera, alle 20:30, sul terrazzo ammezzato, in collaborazione con Seeyousound International Music Film Festival, primo festival italiano interamente dedicato al cinema a tematica musicale, con la proiezione del documentario “Don’t go gentle: a film about Idles” di Mark Archer che racconta l’ascesa nell’olimpo dei grandi della band post-punk guidata da Joe Talbot, dagli esordi al successo popolare di Ultra Mono. Il viaggio degli Idles tra 10 anni di lotta, dolore e determinazione commovente. Un docufilm che viaggia attraverso la determinazione, l’amicizia e le avversità della band britannica mentre combatte per un posto in un ambiente socio-politico diviso, ispirando e unificando inaspettatamente una comunità internazionale lungo la loro strada. Dalle 22:00 nel Fossato al via la musica con i bolognesi Leatherette, un pot-pourri di sfuriate punk, atmosfere jazz e accenni no wave, che genera un suono ricco e composito, a volte caldo e avvolgente, a volte aspro, graffiante e imprevedibile. Leatherette suona quasi come una presa in giro della musica rock e della sua estetica, allo stesso tempo abbracciata e rifiutata, sfilacciata. A seguire la band inglese Shame, che partendo dagli esordi post punk propone influenze eclettiche, attingendo dalle osservazioni liriche acute ma semplici di Lou Reed e dalle opere più melodiche dei tedeschi Blumfeld, band tedesca degli anni ’90. Il quintetto londinese presenterà i brani di “Food for worms”, terzo lavoro discografico prodotto da Flood (Nick Cave, U2, Foals) per Dead Oceans. Il frontman Charlie Steen lo definisce infatti “la Lamborghini degli album degli Shame”: un inno all’amicizia e una documentazione della dinamica che solo cinque persone che sono cresciute insieme possono condividere.
Venerdì 28 luglio si parte sempre alle 20:30 sul terrazzo ammezzato, in collaborazione con Seeyousound International Music Film Festival, con “PJ Harvey – A dog called money” del fotografo e regista Seamus Murphy. Il documentario racconta attraverso immagini, parole e note la nascita e la realizzazione dell’album della musicista britannica PJ Harvey intitolato “The Hope Six Demolition Project”, uscito nel 2016. Seamus Murphy e PJ Harvey, sono legati da un rapporto di profonda amicizia e fiducia. The Hope Six Demolition Project è infatti il frutto degli stimolanti viaggi che i due hanno condiviso in Afghanistan, Kosovo e Washington DC. L’album è composto da 11 brani ed è stato registrato in uno studio costruito appositamente a Londra. Alle 20:45 (ingresso libero) sulla “terrazza piccola”, si esibirà il trio Bam Bam’s Boogie, con un funky pieno di storie, attitudine e rimbalzo. Il cantante statunitense Kiko King, il produttore e musicista italiano Jacopo Aluzzi e il batterista irlandese Giotto Beattz proporranno i brani dell’Ep d’esordio “Seance”. Combinando i loro stili acustici ed elettronici, ogni canzone ha il potere di emozionare. Dalle 22:00 si passa nel Fossato per il live di Federico Dragogna, chitarrista, cantante, compositore, autore, produttore (Vasco Brondi, Paola Turci, Iori’s Eyes e Lucio Corsi), che dopo l’esperienza quasi ventennale con la band Ministri, lancia il suo progetto solista con l’album d’esordio “Dove nascere”. Dodici brani nei quali il rock aggressivo ed energico dei Ministri viene accantonato facendo spazio a un sound più morbido e confidenziale costruito su arpeggi, tastiere ed effetti. Gran chiusura con i Calibro 35, super band di culto (formata da Tommaso Colliva, Fabio Rondanini, Massimo Martellotta ed Enrico Gabrielli) che ha collaborato negli anni con Iggy Pop, Rokia Traoré, Muse, Stewart Copeland, Afterhours, Diodato e decine di altri progetti. In scaletta, tra gli altri, i brani dell’ultimo progetto discografico “Nouvelles aventures”, uscito a maggio. Un disco che vede il gruppo utilizzare a pieno le risorse coltivate, affinate e arricchite negli anni per tornare a fare “la musica dei Calibro”; quel miscuglio strumentale di funk, rock progressivo, jazz alternativo e musica cinematica ad ampio spettro con cui il pubblico ha imparato a conoscerli in questi quindici anni di carriera.
Sabato 29 luglio (ore 22) una lunga serata nell’atrio del Castello Volante. Si alterneranno Bluem, progetto della giovane cantautrice e produttrice Chiara Floris che trae la sua linfa vitale da miti e leggende e dalla natura selvaggia, in uno spazio senza tempo, più vicino al mondo onirico che a quello reale; Okgiorgio, musicista e produttore lombardo con un mix di suoni elettronici ricercati e potenti, tenuti assieme da un uso straniante delle parti vocali; Tony Scorpioni, con melodie nostalgiche, atmosfere avvolgenti, un impatto vintage e testi che parlano d’amore, mare, contrasti evocativi creati per mezzo di armonie accattivanti. In chiusura Clap! Clap!, pioniere del genere musicale “etno-elettronica” che nel corso degli anni ha collaborato, tra gli altri, con Paul Simon, Marco Mengoni, Eric Andre, ColdCut e ha lavorato a colonne sonore di videogames, serie animate e documentari.
Nelle prossime settimane da non perdere poi il concerto all’alba di domenica 6 agosto (ore 5) sul Belvedere della Grotta Zinzulusa a Castro con “My Nirvana”. Un progetto ideato e coordinato dal violoncellista Redi Hasa che riarrangia le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e le trasforma attraverso il sound unico e riconoscibile del violoncello in “polifonie monostrumentali”, in nuovi inni di dolcezza e struggimento. La sua esibizione sarà impreziosita dalla presenza del chitarrista Valerio Daniele e dalla partecipazione di Rodrigo d’Erasmo, violinista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra e polistrumentista, e Amedeo Pace, chitarrista e cantante, co-fondatore, leader e principale compositore del gruppo indie rock Blonde Redhead. Lunedì 7 agosto da Kora a Castrignano de’ Greci in scena il trio Fuera: il producer Jxmmyvis e i rapper Same e Diak fondono cantautorato ed elettronica a influenze etniche, jazz e ambient, lasciando trasparire il calore delle loro origini partenopee. Venerdì 11 agosto nell’ambito della rassegna “A Melpignano – Meridiano Salento”, nell’arena alle spalle del Palazzo Marchesale il SEI ospiterà l’atteso concerto di Goran Bregovic, che a undici anni di distanza dall’esperienza come Maestro Concertatore della Notte della Taranta, torna sul palco del comune grico con la sua Wedding and Funeral Band. L’apertura della serata sarà affidata ai New York Ska-Jazz Ensemble: una musica che spazia dallo ska al reggae, dalla dance hall al rocksteady. SEI Festival dedicherà uno spazio alla musica d’autore italiana con il solo tour di Niccolò Fabi (martedì 8 agosto a Corigliano d’Otranto), lo spettacolo rock ma al contempo intimo e profondo di Nada (domenica 13 agosto nel Chiostro dei Teatini di Lecce) e l’inconfondibile stile di Dente, con apertura affidata a In Arte Gianfreda (mercoledì 16 agosto al Castello Aragonese di Castro). Il Castello Volante di Corigliano d’Otranto accoglierà anche le serate con Zion Train, Leeroy Thornhill e Insintesi (mercoledì 9 agosto) e Ada Oda, Leland Did It, Hey!Himalaya (giovedì 10 agosto).
Il manifesto d’artista di questa edizione, sul claim “My Desire”, è stato ideato e realizzato da Massimo Pastore. Nel 1947, l’artista francese Henri Matisse, con la tecnica del papiers decoupès, realizza un Icaro che non vola verso il sole come nel mito greco ma fluttua in un cielo stellato e “canta” la gioia di vivere. Da questa suggestione, l’illustratore è partito per disegnare il manifesto della diciassettesima edizione. Questo nuovo Icaro, però, si trasforma ricordando le poderose mura e le antiche torri di castelli e palazzi che, ogni anno, ospitano concerti e appuntamenti del Festival. Desiderio è una parola semplice ma complessa. Tutti sanno cos’è ma è difficile darne una definizione precisa. Anche la sua etimologia è controversa ma rimanda alle stelle (“sidera” in latino) e all’attesa.