“Ti parlo con il pane”, la nuova silloge del poeta galatinese Nico Mauro
11 Giugno 2024In questo percorso verso il centro del tempo passato, un tempo che ci raggiunge e non inseguiamo, l’essenza di un rapporto vissuto tra un figlio e un padre si colma di desiderio e di comprensione. Trovare nella parola una mensa, in cui condividere la vita e la sua assenza, diventa un atto di fede, come se la poesia fosse custode dell’insondabile.
Pane e padre hanno la stessa radice, “PA”, che significa nutrire e proteggere e in questa proiezione si crea una circolarità tra generazioni, volgendo lo sguardo anche ai propri figli. Il percorso si snoda, quindi, nello sguardo cercato e donato, in cui “l’essere figlio” diventa il luogo privilegiato dell’ascolto. Scrive Gianfranco Lauretano: “Il libro chiede di essere letto, come se seguissimo lo stesso mistero tra l’indicibile e la carne, com’è ogni paternità e ogni poesia che ci genera”.
L’autore
Nico Mauro (Galatina, 1962). Ha pubblicato: La voliera del silenzio (1997), Canto dell’abbandono (2010), La polvere e l’acqua – parole lungo la via della croce (2015), La perfezione della sera (2021). Hanno scritto di lui: Giorgio Caproni, Giovanni Raboni, Davide Rondoni, Roberto Cotroneo, Gianfranco Lauretano, Dante Maffia, Marcello Semeraro, Romano Sgarbi, Lucio Romano, Aldo Bello, Beatrice Stasi. È presente su: Graphie, Versante ripido, I luoghi dell’infinito, Almanacco dei Poeti e della poesia contemporanea.