Un paese inclusivo per un futuro sostenibile. Social Aut inaugura la sede operativa

Un paese inclusivo per un futuro sostenibile. Social Aut inaugura la sede operativa

28 Giugno 2024 Off Di Redazione

Con una tavola rotonda sul tema “Progettare un paese inclusivo: rafforzare le reti sociali per costruire un futuro sostenibile” si inaugura la sede operativa di Social Aut aps. Il taglio del nastro è fissato domenica 30 giugno alle 18.30 nella cornice della Saletta a Nardò in via Volta.

Alla tavola rotonda si succederanno gli interventi di Maria Grazia Sodero, vicesindaca e assessora al Welfare del Comune di Nardò; Sara D’Ostuni, assessora al Bilancio del Comune di Nardò; Amedea Francesca Nielli, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce;  Chiara Zecca e Fernando Zecca, amministratori e titolari di Birra Salento; Marco Nestola, specialista in mercato e servizi per il lavoro di ARPAL Puglia – CPI Nardò; Emanuela Ingusci, presidente dell’associazione Social Aut aps.

La tavola rotonda approfondisce i temi della diversità, dell’inclusione consapevole e dell’inserimento lavorativo e propone una visione coerente con le prospettive della sostenibilità nel suo senso più ampio, attraverso il dialogo con le reti sociali e con la cittadinanza attiva.

“Finalità dell’evento – spiega Emanuela Ingusci, presidente dell’associazione – è quella di sensibilizzare la comunità cittadina al concetto di diversità come ricchezza e come risorsa per tutti, attraverso la conoscenza delle associazioni presenti sul territorio e attraverso l’impegno di un patto di corresponsabilità tra le parti sociali per il rafforzamento di reti inclusive in cui tutti possono dare il proprio contributo e ricevere un supporto”.

Viviamo un contesto sociale e culturale in continuo mutamento; i concetti di disabilità e di diversità assumono, grazie ad una sempre maggiore consapevolezza culturale, un valore che evidenzia il ruolo che ognuno deve ricoprire nella società, non come un peso ma come una risorsa. Coinvolgere la comunità ed il territorio a questo nuovo scenario, non significa imporre un nuovo modo di pensare ma vuol dire affrontare e socializzare con un tema di estrema rilevanza sociale ascoltando attori e beneficiari coinvolti, sia direttamente che indirettamente.

“Lo scopo di Social Aut aps – sottolinea ancora Emanuela Ingusci – è di mettere allo stesso tavolo rappresentanti di diverse realtà che, in qualche modo e a diversi livelli, contribuiscono con azioni concrete a ridurre gli stereotipi e i pregiudizi legati al processo di inserimento sociale di categorie fragili, come i ragazzi e le ragazze con disabilità ed i giovani a rischio di esclusione ed emarginazione sociale. Il nostro impegno è avviare un dibattito aperto tra le parti, cercando di costruire ponti, creare reti, rafforzare quelle esistenti e condividere risorse e competenze.  Ciò è possibile grazie allo sviluppo di risorse sociali e alla messa in atto di comportamenti di cittadinanza attiva e organizzativa a partire da un pieno coinvolgimento delle parti sociali interessate”.

 

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