Un ricco mese di agosto con concerti, serate speciali e rassegne a “Lu Mbroia”

Un ricco mese di agosto con concerti, serate speciali e rassegne a “Lu Mbroia”

9 Agosto 2022 0 Di Redazione

Questa sera, ore 21:30, con la musica tradizionale ellenica dei Taxìdì prosegue la programmazione di concerti, appuntamenti e rassegne dell’Art&Lab Lu Mbroia di Corigliano d’Otranto. ll progetto nasce dall’incontro di musicisti italo-greci, uniti dalla comune passione per la Grecia, la sua cultura e la sua musica. Il gruppo propone brani di propria composizione e brani della tradizione musicale ellenica, da pezzi più conosciuti a canzoni provenienti dalle isole più remote del mar Egeo. Nel repertorio vi troviamo i celebri Sirtaki, Rebetiko, Hassaposerviko e molte altre forme musicali di carattere festoso e da ballo. Il ricco mese di musica per un viaggio tra vari generi con ospiti pugliesi, nazionali e internazionali continuerà con un doppio appuntamento con Le Notti di Perseo dei Radiodervish (mercoledì 10 e giovedì 11), Cesare Dell’Anna trio feat. Talla Ndiaye e Axon Orkestra (venerdì 12), “L’anno che verrà – Canzoni di Lucio Dalla”, spettacolo dedicato al grande cantautore bolognese con Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite (sabato 13), Transalento (domenica 14) e Acqua e farina con Giancarlo Paglialunga, Salvatore Casaluce e Vito De Lorenzi (lunedì 15). Dopo l’anteprima di sabato 6 agosto, dal 16 al 22 agosto, Lu Mbroia ospiterà la terza edizione del festival Le vie del Melograno, ideata e diretta da Nabil Bey, che ospiterà Riccardo Tesi & Maurizio Geri (martedì 16), lo stesso Nabil Bey con Mirko Signorile (mercoledì 17), il musicista iraniano Pejman Tadayon (giovedì 18), Giuliana de Donno e Valerio Daniele (venerdì 19), La Cantiga de la Serena (sabato 20), Mesudí (domenica 21) e Fabrizio Piepoli (lunedì 22). Prima dei concerti (dalle 20:30) sarà possibile degustare primi e secondi piatti, insalatone, verdure accompagnati dai vini della Cantina Duca Carlo Guarini.

Mercoledì 10 e giovedì 11 agosto (ore 21:30) a Lu Mbroia si rinnova anche quest’anno il doppio appuntamento con Le Notti di Perseo dei Radiodervish. I suoni mediterranei della band ritornano per la mini rassegna diventata oramai una loro tappa tradizionale nel Salento con un duplice concerto che si snoda lungo due progetti speciali: In Prima Luce, una rivisitazione del loro primissimo repertorio musicale, prodotto durante il periodo d’esordio artistico con gli Al Darawish (mercoledì 10) e No Time No space, un tributo a Franco Battiato (giovedì 11). Dal 1997 la band, più di ogni altra, canta di uomini e donne appartenenti a quell’umanità multiculturale, nomade e sradicata, alla ricerca di varchi e passaggi tra Sud e Nord, tra Oriente e Occidente. In Prima Luce è lo spettacolo live nel quale i Radiodervish cercano di restituire il racconto di un’epoca gravida di trasformazioni che ha caratterizzato l’Italia dei primi anni novanta ad oggi. Infatti a partire dagli anni ’90 del secolo scorso i Radiodervish sono stati una realtà musicale dalla vocazione interculturale che ha ospitato musicisti italiani, palestinesi e greci e che si è proposta come un laboratorio del mondo globalizzato che da li a poco avrebbe preso forma. Si tratta di vibrazioni che hanno dato vita a diverse esperienze musicali e che hanno caratterizzato un periodo fertile della musica italiana. Le canzoni dei Radiodervish invitano l’ascoltatore a contattare una idea di cultura dialogante che ritrovi nella sua vocazione mediterranea la forza per costruire un inedito umanesimo al fine di generare un mondo plurale. In questo senso i Radiodervish tracciano da subito la rotta della loro poetica musicale, dando vita a un originale cantautorato che amano definire “mediterraneo”. L’incontro tra culture diverse viene da loro declinato musicalmente in un incontro tra mondi sonori differenti, accompagnati da testi colti che uniscono lingue diverse, dall’italiano all’arabo, dal francese allo spagnolo e all’inglese. A un anno dalla morte di Franco Battiato i Radiodervish portano in scena “No Time No Space”. Un concerto “Spirituale”, questo il tributo che nasce dall’incontro tra i Radiodervish e la musica dell’artista catanese. Franco Battiato ha creato un percorso originale nella musica italiana che ha incrociato la ricerca artistica a quella spirituale. è stato anche un punto di riferimento importante per il cantautorato mediterraneo dei Radiodervish che hanno condiviso con lui diverse esperienze artistiche e personali. I Radiodervish si trovano quindi ad essere parte di questo pop-spirituale da lui tracciato. Ed è proprio questo il percorso intorno al quale si sviluppa il concerto tributo che prevede la condivisione di originali interpretazioni delle canzoni di Franco Battiato affiancate dai brani dei Radiodervish più consonanti. Sul palco Nabil Bey (voce, buzuki, percussioni), Michele Lobaccaro (chitarra, basso, cori), Alessandro Pipino (tastiere, fisarmonica, cori), Pippo Ark D’Ambrosio (percussioni e batteria).

Venerdì 12 Agosto (ore 21:30) la serata si aprirà con Cesare Dell’Anna trio feat. Talla Ndiaye. Il progetto, che mette insieme il trombettista salentino e il cantante senegalese, unisce le sonorità della world music con le melodie balcaniche ed il progressive jazz. Un viaggio musicale, nato dalla cultura dell’accoglienza e dell’incontro, che dal Salento al Senegal condurrà in giro per il mondo. La band, nata dall’incontro tra musicisti pugliesi e africani, conduce il pubblico dagli spazi infiniti del deserto fino alle pianure del Salento, dalle atmosfere metropolitane alle magie musicali che abbracciano le terre che si affacciano sul Mediterraneo creando nuove commistioni e sonorità. A seguire sul palco la musica originale di ispirazione balcanica della Axon Orkestra formata da Dusty Brough (chitarra), Fabrice You (violino), Miles Jay (basso), Paul Bertin (sax) e Marco Peris (tapan). “Strumenti acustici suonati come se fossero elettrici, suono deciso, ricco, veloce. folle e creativo”, come si legge sulla loro pagina social. Axon: come se i venti che soffiano nei cinque continenti si fossero incontrati a Los Angeles per distillare musica dai colori gypsy, tango, rock, africana, orientale e jazz. Axon non conosce limiti, ed è forse questo che caratterizza maggiormente questo gruppo. Mescola tutta la musica e la trasforma in un mix incontrollabile, contagioso e libero. Axon interpreta un repertorio quasi del tutto originale, composto principalmente da composizioni dei suoi musicisti, tutti e tre nutriti dalla musica di tutto il mondo, composizioni da ascoltare ma anche da ballare.

Sabato 13 agosto (ore 21:30) Lu Mbroia ospiterà “L’anno che verrà – Canzoni di Lucio Dalla” con Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere e voce). Tre personalità artistiche, provenienti da culture musicali diverse, ricche e versatili in cui non difetta estro, capacità interpretativa e innata voglia d’improvvisare. Gli argentini Javier Girotto e Natalio Mangalavite incontrano infatti la voce partenopea di Peppe Servillo: ne nasce un incastro musicale perfetto, un continuo stimolo e la voglia di inventare insieme nuovi percorsi musicali e nuove storie. “Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani”, sottolineano gli artisti. “Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia”.

Domenica 14 agosto (ore 21:30) appuntamento con Transalento, progetto di Kavita Soni (voce) e Andrea Presa (didjeridoo, facebass, percussioni e battiti elettronici). Un viaggio musicale dalla cultura tribale al suono del mondo contemporaneo. La voce antica del didjeridoo e quella mistica del canto indiano si fondono con la psichedelia dell’elettronica. La band, grazie ai canti tradizionali del sud Italia e dell’India, crea un’atmosfera suggestiva grazie anche ad un repertorio proveniente da dieci anni di ricerca musicale e di composizioni originali. Si mischiano note trancyfunky a ritmi irregolari, canzoni tradizionali a improvvisazioni jazz progressive in un crescendo di fusion con i beats tipici della tek music. Con l’ispirazione tratta dalle minoranze tribali di tutto il mondo Transalento sostiene le cause dei diritti umani.

Lunedì 15 Agosto (ore 21:30 – contributo associativo 7 euro) spazio allo spettacolo “Acqua e farina”. Giancarlo Paglialunga (voce e tamburi) e Salvatore Casaluce (chitarra) affiancati dalla personalità “ritmica” unica di Vito De Lorenzi, si incontrano in un progetto artistico originale e dal respiro internazionale. L’incontro tra i due musicisti, di estrazione artistica “quasi” opposta, il primo voce e tamburello storico della tradizione popolare salentina, il secondo chitarrista e compositore eclettico che spazia nei generi a lungo collaboratore del compianto Maestro Ennio Morricone e Nicola Piovani e Orchestra Roma Sinfonietta. Un incontro all’insegna di un comune denominatore: la radice folk che, nella musica come nei racconti, fa da background a un nuovo mondo sonoro. La tradizione del blues afroamericano e della cultura folk americana sviluppano una narrativa di linguaggi comuni a tutto il patrimonio della musica popolare del sud Italia. Acqua e farina sono i due elementi di base che generano pane e Vita. E da qui nuove ricette, nuove esperienze e varie commistioni che raccontano e narrano nel contesto della modernità.

Dal 16 al 22 agosto Lu Mbroia ospita la terza edizione del festival Le vie del Melograno, ideato e diretto da Nabil Bey, cantante, autore e compositore di origine palestinese, voce dei Radiodervish. Parole e musiche che porteranno il pubblico in angoli di bellezza all’ombra di un melograno dove si ascoltano melodie e storie impregnate del sale del Mar Meditearrano. Mare che, come una brezza estiva, ci trasporta in un immaginario sonoro a ci fa ritrovare quei luoghi dell’anima che continuano a nutrirsi e a nutrire di bellezza, armonia, mescolanza e fratellanza. Ed è proprio nell’antica simbologia del melograno, albero comune a tutte le terre del Mediterraneo e custode di memorie e culture, che il festival trova la sua espressione proponendo percorsi narrativi di terre vicine e distanti dove le diversità si mescolano per sognare e costruire insieme mondi nuovi fatti di canti, musiche e speranze.

Martedì 16 agosto (ore 21:30) il festival partirà con con lo spettacolo “Sopra i tetti di Firenze” di Riccardo Tesi e Maurizio Geri. L’organettista e il chitarrista iniziano, in tempi diversi, la loro carriera di musicisti nei gruppi di Caterina Bueno, cantante ed epica ricercatrice della musica popolare toscana. Entrambi pistoiesi, incrociano ben presto le loro strade, dando vita assieme a Banditaliana, uno dei gruppi guida della world music italiana, che nei trent’anni della sua esistenza ha suonato in ogni parte del mondo. Nel 2010, a tre anni dalla scomparsa di Caterina, i due le hanno reso un sentito omaggio con un disco “Sopra i tetti di Firenze, in cui rileggono alcune delle pagine più belle del suo repertorio. Il concerto è l’occasione per celebrare questa grande artista che a partire dallo storico spettacolo Bella Ciao del 1964 ha contribuito alla nascita e allo sviluppo del folk revival. Il percorso dei due musicisti toscani parte da lei per poi evolversi verso una musica più attuale, d’autore, ma che ben conserva la memoria delle origini.

Mercoledì 17 agosto (ore 21:30) ritorna Bakhur, lo chansonnier mediterraneo che ci riporta gli echi della canzone d’autore del ‘900 mescolando i punti cardinali delle geografie sonore delle coste meridiane attraverso le melodie del pianoforte di Mirko Signorile e il “Duende” della voce di Nabil Bey in una rivisitazione essenziale dei più grandi interpreti della musica cantautorale mediterranea. Questo viaggio tra cielo e mare sarà impreziosito dalla voce narrante di Massimo Colazzo che tesserà i racconti del diario di bordo.

Giovedì 18 agosto (ore 21:30) appuntamento con il musicista iraniano Pejman Tadayon con un nuovo progetto in cui risuona la stessa condizione esistenziale dell’artista, sospesa come un ponte tra due culture diverse. Una trasposizione in musica di alcune poesie di quattro grandi mistici persiani come Rumi, Omar Khayyam, Hafez e Saadì. Il concerto sarà preceduto da un seminario pomeridiano sulla musica mistica dei Sufi.

Venerdì 19 agosto (ore 21:30) un duplice live-solo. La serata si aprirà con il concerto in solo di Giuliana De Donno, arpista di punta nel panorama nazionale che propone il suo progetto “Delle scordate corde”, un affascinante viaggio nel magico mondo dell’arpa popolare tra passato, presente e futuro. Attraverso il pizzico e le vibrazioni delle corde. Racconti, colori, ritmi e suoni di terre vicine e lontane dove l’arcaico strumento è stato simbolo e testimonianza delle espressioni artistiche di antiche genti come i celti del Nord-Europa, i guaranì del Sud-America, i viggianesi Lucani d’Italia. A seguire saranno i bagliori elettrici delle chitarre di Valerio Daniele che animeranno il palco del festival con un progetto dal titolo Racconti dalla fine del mondo è una visione, una proiezione immaginale, in cui passato e futuro sono inestricabili. Un percorso sonoro inedito, non convenzionale, basato sulla ricerca di un’integrazione tessiturale del suono della chitarra elettrica con procedure di sintesi e processamento sonoro tipiche dell’elettronica modulare.

Sabato 20 agosto (ore 21:30) sarà La Cantiga de la Serena – Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e Adolfo La Volpe – a condurre il pubblico in un viaggio attraverso “istampitte” e “saltarelli”, danze solenni dai ritmi coinvolgenti con melodie ricche di salti inaspettati che spaziano tra antico e sperimentalismi moderni. Brani tratti da di “La Mar”, loro terzo lavoro discografico (Dodicilune) che forma insieme ai precedenti una “trilogia del mare” e delinea un viaggio immaginario lungo il quale antiche cantighe sefardite (espressione della cultura degli ebrei spagnoli) si intrecciano a canti tradizionali pugliesi (canti narrativi, tarantelle), un syrto greco si fonde con un canto della Grecìa salentina, le sonorità ammalianti di una melodia siriana incrociano il vigore solenne di una villanella napoletana, fino a sciogliersi nel ritmo travolgente di un horo macedone.

Domenica 21 agosto (ore 21:30) spazio a Nodi, la via dei canti dei Mesudì che, come vento, increspa le onde, spinge genti e barche, vicino, lontano tra profumi, colori, storie e parole, evocando panni al sole, fa ombra sulle sedie, nei vicoli, dove il racconto prende vita, diventa suono, corre di voce in voce, di casa in casa.

Lunedì 22 agosto (ore 21:30) “Le vie del melograno” approda nell’ultimo porto dell’edizione del 2022 con un concerto singolare dove un raffinato artista e ricercatore come Fabrizio Piepoli presenterà il suo nuovo progetto musicale dal titolo “Maresia” dove mani, suoni, parole, gesti, presente e memorie del passato si disintegrano e si mischiano per raccontare il potere dell’incanto di una storia fluida che gioca sempre a svelarsi e a disorientare. L’artista insegue questo pot-pourri di elementi come le voci nelle stradine di un mercato che raccontano storie struggenti e ci portano immagini di terre vicine e lontane.

 

 

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