UniSalento tra i promotori del nuovo “Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile”
25 Giugno 2022Il Centro sarà strutturato secondo l’impostazione Hub&Spoke, ovvero con un punto centrale a Milano e 14 nodi distribuiti in modo capillare da Nord a Sud, a garanzia di quel riequilibro territoriale alla base delle iniziative indicate dal PNRR e grande obiettivo di modernizzazione del Paese.
“Il Centro Nazionale per la Mobilità risponde a una delle missioni chiave del PNRR: passare dalla ricerca all’impresa in un’ottica di filiera e di collaborazione estesa – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano, ente proponente del Centro per la Mobilità Sostenibile – punti di forza saranno progetti ad alta maturità tecnologica con il preciso intento di dare una risposta concreta ai bisogni del Paese in una prospettiva di lungo termine che superi la scadenza del 2026. È questo il nostro impegno. È questa l’occasione per attuare riforme strutturali. Una partita che siamo disposti a giocare fino in fondo”.
“L’Università del Salento, affiliata agli spokes 7 (CCAM, Connected Networks and Smart Infrastructures) e 14 (Hydrogen & New Fuels), è pronta a sostenere con tutto il proprio potenziale professionale e tecnologico il Centro Nazionale, per farne un’esperienza di successo in un settore strategico per la ricerca e lo sviluppo sostenibile del Paese – sottolinea il Rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice – la nostra ambizione è quella di utilizzare questa opportunità per creare nel Salento una specializzazione territoriale sul tema della mobilità sostenibile, così da attrarre investimenti e occupazione e contribuire a ridurre i divari economici che affliggono il nostro territorio come larga parte del Mezzogiorno. Fare insomma della ricerca e della ricerca avanzata un volano di sviluppo dell’economia, un’area in cui creare sinergie collaborative tra pubblico e privato e sperimentare nuovi modelli di governance dello sviluppo a beneficio delle giovani generazioni”.
Enti di ricerca promotori
Politecnico di Milano, Cnr, Politecnico di Torino, Politecnico di Bari, Università di Bergamo, Università di Parma, Università di Torino, Università di Palermo, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Cagliari, Università di Roma La Sapienza, Università Federico II di Napoli, Università di Salerno, Università Napoli Parthenope, Università del Salento, Università di Padova, Università di Pisa
Enti di ricerca aderenti
Università Bicocca, Università di Brescia, Università di Cassino e del Lazio Mediorientale, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Reggio Calabria, Università politecnica delle Marche
Fondatori
Partecipanti
Brembo, Hitachi, Avio aero, Teoresi Group, Accenture, Thales, Stellantis – crf, Atos
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I Centri Nazionali sono reti diffuse di università, enti pubblici di ricerca, altri soggetti pubblici e privati impegnati in attività di ricerca, riconosciuti come altamente qualificati che sviluppano infrastrutture, progettualità e soluzioni immediatamente fruibili per tutto il contesto sociale. Saranno in totale 5, coerenti con le priorità dell’agenda della ricerca europea e con i contenuti del PNRR 2021-27. Per ogni programma è previsto un finanziamento tra 200-400 milioni di euro. Svilupperanno la ricerca di frontiera relativa ad ambiti tecnologici intorno a queste tematiche:
1. Simulazioni, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni
2. Tecnologie dell’Agricoltura (Agritech)
3. Sviluppo di farmaci con tecnologia a RNA e terapia genica
4. Mobilità sostenibile
5. Bio-diversità