Xylella: al Sottosegretario alle Politiche Agricole Battistoni le richieste per ricostruire il Salento
5 Giugno 2021A distanza di 15 mesi dalla pubblicazione del Decreto Interministeriale del 06/03/2020, il meglio noto Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia da 300 milioni di euro, risultano ancora da spendere 134 milioni di euro sul totale delle risorse stanziate, destinate finora soprattutto alle calamità, mentre sono rimasti inattuati gli interventi che avrebbero consentito agli agricoltori di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella.
Per questo una delegazione di Unaprol e Coldiretti Puglia, con il direttore nazionale Nicola Dinoia, il presidente regionale, Savino Muraglia ed il direttore regionale Pietro Piccioni, ha incontrato il sottosegretario per le Politiche Agricole, Francesco Battistoni.
“E’ stato finanziato il 6% delle istanze di espianto e reimpianto, solo 521 domande e 23 progetti collettivi, per l’esiguità delle risorse pari a 40 milioni di euro a fronte di una richiesta complessiva per 216 milioni di euro. Serve una rimodulazione del Piano, valutando quali strumenti non abbiano assorbito tutti i fondi a disposizione e per quali ragioni. Anche la misura ‘Salva Frantoi’ va riattivata perché dei 35 milioni di euro sono stati spesi solo 6 milioni di euro a causa dei requisiti di accesso e vanno rimessi a disposizione delle strutture dismesse, vendute all’estero, con oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella”, ha spiegato il presidente di Coldiretti Puglia Muraglia al Sottosegretario Battistoni.
Ancora ferme al palo le risorse per il contrasto al vettore da destinare agli enti pubblici – per la rimozione degli ulivi secchi, la ricerca, la diversificazione produttiva, con il fallimento delle misura per gli innesti degli ulivi monumentali che ha registrato l’adesione di sole 91 aziende agricole per la farrigonosità dell’intervento.
“E’ indispensabile liberalizzare i reimpianti – ha incalzato il presidente Muraglia – con l’adeguata diversificazione colturale per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, per non condannare nuovamente il Salento alla monocultura olivicola”.
Coldiretti Puglia ha chiesto, tra l’altro, un nuovo Piano, da approvarsi con la massima celerità, che rilanci in particolare gli investimenti di riconversione produttiva e con una dotazione finanziaria importante, di importo almeno pari al precedente, oltre agli indennizzi per l’attuazione della lotta al vettore per le aree delimitate cuscinetto e contenimento, l’allargamento delle attività di monitoraggio e lotta obbligatoria prevista alla Piana degli Olivi Monumentali, con medesimo regime di indennizzi, il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente a salvaguardia del valore paesaggistico e naturalistico dell’olivicoltura, l’individuazione di possibili sistemi di controllo per la riduzione del rischio da trasporto passivo del vettore e una cabina di regia per realizzare una coerente programmazione e attuazione degli interventi previsti per i Comuni e gli enti pubblici, magari con l’affidamento di tale cabina di regia a una figura specifica, con poteri reali di intervento, come un Commissario unico.
Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 7 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – dice Coldiretti Puglia – se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.
“Continuare a pensare che la Xylella sia un problema solo dell’agricoltura – ha ribadito il presidente Muraglia – è la dimostrazione della miopia di quanti ancora non prendono coscienza del danno arrecato dalla malattia a tutta l’economia, dall’agricoltura al turismo, fino agli investimenti per l’indotto commerciale e artigianale legato all’agroalimentare e alla ricettività, per cui serve un impegno corale di tutti che vada oltre la Puglia, perché la Xylella è un problema nazionale ed europeo.
Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa in Salento – aggiunge Coldiretti Puglia, in base alla elaborazione di dati Sian – la produzione di olio ha subito un trend negativo che rischia di diventare irreversibile, con il minimo storico di 3.979 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2019/2020 a Lecce, con una diminuzione dell’80%, mentre a Brindisi la produzione di olio è diminuita del 16% e del 4% in provincia di Taranto, oltre agli incalcolabili danni al paesaggio e al turismo in Puglia.
Il contagio della Xyella ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale e il danno del settore olivicolo è stato stimato per difetto in 1,6 miliardi di euro, con oltre 8mila chilometri quadrati di territorio colpito dalla fitopatologia pari al 40% del territorio regionale.
La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia – con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera strategica, univoca e di sistema, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.