“Zoombombing” contro la ricercatrice Albanese. La condanna dell’UniSalento

“Zoombombing” contro la ricercatrice Albanese. La condanna dell’UniSalento

4 Dicembre 2020 0 Di Redazione

Nei giorni scorsi un deprecabile episodio di “zoombombing” ha impedito il regolare svolgimento del seminario “La questione dei rifugiati palestinesi nel diritto internazionale”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università del Salento e nel quale veniva presentato il volume “Palestinian Refuges in International Law” di Francesca Albanese e Lex Takkemberg. Alcune persone non invitate e non identificate hanno infatti aggredito e offeso con imprecazioni e insulti sessisti l’autrice del volume e relatrice del seminario Francesca Albanese.
Un episodio sul quale il Rettore Fabio Pollice esprime la più ferma condanna:
«Desidero esprimere a nome della comunità accademica la più severa e ferma condanna per quanto accaduto nel corso del seminario con la partecipazione della dottoressa Albanese, alla quale voglio esprimere piena solidarietà. Non può esserci alcun dialogo con chi questo dialogo non lo vuole cercare, né nel metodo né nel merito: massimo sarà il nostro impegno per il contrasto ai fenomeni di odio in rete, sia con ulteriori provvedimenti di carattere tecnico che con un sempre più intenso lavoro culturale. Ai colleghi del Dipartimento di Scienze Giuridiche e al suo Direttore, professor Luigi Melica, esprimo la vicinanza dell’Ateneo, che appoggerà ogni azione volta a identificare e perseguire gli autori dell’attacco. Infine, un plauso alle associazioni Link Lecce – Coordinamento Universitario, Studenti Indipendenti – UDU Lecce, YouthMed – Youth Mediterranean Network, Reflect, Il ponte, Alterazione e Cooperativa Sociale commercio equo e solidale Lecce, che hanno voluto sottolineare l’urgenza di una presa di posizione forte contro l’episodio in particolare e i fenomeni di odio in rete in generale. L’Università del Salento è una comunità che si riconosce nella libera promozione della ricerca e della didattica come strumenti di sviluppo umano, di affermazione del pluralismo e di perseguimento delle pari dignità. In questa circostanza vogliamo ribadire con forza la nostra adesione a questi valori».

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